78
dt equilibrii reg ion a li
9
h a saputo indi ri zz :=1re lo s viluppo
in un se nso anz ichè in un a ltro in modo che oggi l'Olanda si trova a d esse r e uno dei paesi pi0 avanzati industrialmente d e lla Comunità con un'indu~tria che è l a più moderna e la pi0 efficente, con un 'agricoltura b en fatta. Ogg i, noi non ci pos s i mno proporre come mod e llo; come alcuni idealizzano di ritorn a re a
9
g li a.nni
q~esti
1
50 -' SO, non possiaJTlo proporci
anni gl orio s i
in cui tutti
~li
affari
UE
a ndavano bene, in cui o gn i anno era migliore d elltnno preceden t e , non ~edendo p e rò i difetti che 6i so no stati. Bi s o gna
AH
cerc a r e eli avere una :f'ormS~. di ripre :3a nella quale non s i ripetano gli erro:rri del · pa.s s a to 9 nell a qu ale s i a no inseriti de~li
elementi d i gi0st izi a s ociale, di s o lidarietà 9 d i prQ
EU
f?;resso effettivo, P er rar e questo occorre che questo sv i l uppo e ri struttu~ azi one ~ iano r et ti da un a politica gd~e rnati va UD 2.
COSa ~he va 8Vanti spontane a mentE: .
HA
fort e , non deve esse r e
Una pÒl ì tica gove rn ativ ~1. forte imp li c h e rà unn. s truttura go-
AH UE
vernativa diversa ; che obbedisca a es igenz e p oli t ich e sane , ch e non s i a dominata dalla forme della corruziori~ e del so t togoverno che hanno predominato n egl.i anni pas sa ti' '. un · se condo asp é tto i mp atant e è que st o : l'Italia (l o ste s
a l ta ~t e n s it A
in cui-,
·in
di popol az ioQ e , che non h a mater ie prime e
U
ad
varrà poi per la Comun itè n el suo complesso) è un p aese
fonde),
i l . t er r eno b uo no è
HA E
so
r e lati v am e n t e piccolo ;
abbiamo u na p: rande perc entua.le di terre che non re ndono che è ma gg i ore di quella di qual s iasi al tro paese d e lla C omun~
tà . Ogg i] di cJiarno ch e i l l i v ello dj. vi t a delJ 'Euro pa oc ci dentale deve avere
essen~iilment e
u na economia tras form atr i
c e, un a e conomia in cui bi s ogn a im p ortare p oco e e s p·ort are molto pèrchè non :' abbiamo materie prime, che dobbiamo produt l
.
-
re a n che per es port are ; o gni_ volta che si dice che l'aria del r esto del mondo ci fa ven ir e l a polmonite e che p e rciò sarebb e bene
aVe~e
uria politi c a che guardi di
pi~
l ' '1n t e rno .9 s1. p ens.·a, 1n . ' r e a .lt a, a d una e conomi a
verso
pi~
povera
ad un a economia che ci obbliR;he rebb.e a d un t enore . di vita
più basso ; l'abbiamo
gi ~
fatta questa espe rien za con l' a ut ar
chi a. al te mpo del fascismo e non appena · s_i s ono aperte le finestr e
e abbiamo visto il resto del mondo, abbi.arno scopeE_
to quan t o eravamo rimasti indietro. L' econorr.i__:=t it al iana deve essere un'economia
aperta ~ .
esposta alla competizione, un'economi.a che s i batte per svi lupor-tr s i. I l
legame con l a Comunità ha .:1vuto ed ha come suo
fondamentRle quello di far parte di un complesso
car a~te re
UE
economico a.perto nei_ confronti degli altri paesi con cui ab
L't~ a lia fa oarte
AH
b iamo rapporti economi c i e aperto ve r so il resto d e l mondo.
di quest o complesso e ne ha bi s ogn o
EU
per H sùo avvenire, perciò è un co nt est o che bi sogna. ma ntenere e direi che di questo c'è una consqpevolezza abbastan-
HA
za forte ; non è un caso che in Italia tutt e le forze politi che siano qrrivate a ll a co nclu s ione che è ro stro int e resse
AH UE
s t a re nella Comunità.
No:L abb iamo biso gn o della Comuni tà 9 ma p ro pr io per
qu e~
to aspetto di interdipendenz a anc he la Comunit à ha bisogno dell'Italia.
Il no s tre pae s e
t e della Corr:.uni tè
~
non è u.nr::t parte ins ignificag
se prendiamo il paese più importante del
U
TvTercato Comur..e, la Germrtnia 7 dobbiamo t e n ere in considera-
HA E
zione che l'Italia è il terzo merc a to in ordine di import:1!2 za per l a Germani a , sia per le importazioni ch e per le esportazioni. Lo s te sso discorso vale nei confronti della Fr.ancia p er la quale siamo il quarto mercato important e. Alt ro aspetto importante è que st o; questa Co~unità ha inizialmente sviluppato dell 8 polit ich e di
liberalizza~ione :
n.bo lizione delle doga.ne 1 apertu ra dei merc a ti e? in modo assai minore, l e politich e di solidariet à. Ess a, comunque, non l e ha ignorate e h a ini z iato alcune politiche di soli darietà s 6ciale e di giustiz i a sociale, un minimo di poli •
l
•
•
tica re g ionale~
Un
minim o di politiche di ristrutturazione
al meno nel campo agricolo. La Comunità sa di a ssere un'im-
r·· ..
O .l
3pagnR e il P ortogallo. Qu es ti, non appena se ne sono liberat i9 hanno s ubito guarr:ìato a ll a Comunit à come r=tll o strumen to di s olid a r ie tà
irternazion ale che li può aiutare a conso
lidare queste loro st ru t tur e; è il tipo di r eazione che han no avuto l' I tal i n e l a Ge rm a nia quando anch 1 esse s ono uscite
d 8.l l e ditt a tur e fasciste. C omuni~dovrà
Ouesto s ignifica c he la
avere de g li
s trume~
ti di sol i dar i età oe r t rasfe rim e nti di ricchezze dai pi0 ricchi Ri p i 0 pove ri, per a iutare g l i
pi~
diffici-
UE
li.
sv iluppi
La prospettiva d e ll a ricostruzione italiana l a s i può ve-
AH
dere com e u na c os a che r agi onevolmente si può
reali~z a re,
con un c8rto sf orzo po l itico ed economtco interno> ma anche
Ora, pe rò , detto
que ~::. to
9
EU
in un quadro i nt ernazionale: il quadro comunit a rio . s e n oi A.nd i .3.l'Tlc a vedere, u na co s a
HA
a lla qu 3 le dobb i amo stare attenti è di non considerare l a Com unità come qualcosa di fntto,
qu alcosa che sta lì, immo-
bil 8 , con le sue politiche e ch e il nostro paese vi si debb a
AH UE
in qua1 che modo j_n se rire . Se 1. 1 Italia è un paese che in qu e§_ to momento s ta ce rc a ndo il p ro p rio tu r a
9
avveni re ~
l a propria strut
anche 1a Comuni tà è qu alc osa che s ta c e rcando se stes
sa. La Comunit à Europea è u n'impr esa in com inciat a 9
ma non an
h a a ncor a degli a$ Detti di avventu-
U
cara po rtata a termine
9
HA E
ra nolitica, ò un'impre sa che mira ad unire tutti questi P2 poli . In que s to mom ento 1 nessu no può dire s e ci riuscirà o no; que l lo ch e si p u ò dire con s icurezz a è c h e se non ci riu s cirà n o n ci sa r à l a restaurazion e di tutt a una serie di im p ortanti StP..ti n :.:tzionali 9 ma ci sa ranno inve c e Stati debo li, m.ql sani, che
riconin~ eranno
a liti_g;qre tra di loro. Pen-
sate a quello che è uno de i problemi centrali dell a Comunità ~
il problema del l a Ge rm an ia. La Germa nia è un paese che,
o gg i~
tra tutte le nazioni eu ropee , non h a un'unità nazio-
n ale; l'unica vera st ruttura legit t ima ch e c'è n el l'in sie me d ei pop ol i europ ei è lo Sta to sovrano; questo vale per tutte l e n a zioni 9 ma non per la Repubbl ic a Federal e TedeSC8..
Che significa ? Significa , ch e questa nazione sarebbe condannata a pen sa re che dopo aver f inito di f a re il •:mea culpa '
1
per' l ~OCél nazi sta, ooi viene fuori g ente nuo va che dice : "mg_ io, ch e c' e ntr o? Io s ono 5. 1 figlio, sacri tiileri ani non l i ho fatt i pa non lo sentirebbero piG
~
il nipote; i mas--
io''; perciò, il senso di col
se ntire bb ero,
invece, un certo
s en so di colpa di tutti gl i al tri paesi contro di loro, chè impedirebbero a
p e~
.questa nazione di a vere l'unità naz iona
nazionalistica e d a questo potete
ricostruire le re azioni
altri paesd. sia
est che a o-
c=t
AH
che verrebbero da,t tutti gl i
UE
le. I tedeschi sa rebbero condannati a ri fa re un a politica
v e st; sarebbe un elemento di deco~posie±ene ·terribile e altri. paesi debo l i sarebbero .coinv o lt i e travolti nei loro
EU
tentativi di co s truzione rtemocratica; av remmo una tale decomposizione che l'EQrop a sarebb e in balia di qu a l s iasi av-
Pe rciò,
HA
ventura irt:erna nazionalista o di interv enti délll'e s terno. la Comunità è un'impresa
anc or~
àd esito incerto, ed
AH UE
è una impre sa che, in que s to momento, si trova d i ' dronte a tre ordini di p robl e m:i, strettame n te connessi tr a d i che non po s so no che avanzQre l'Italia, ma tutti. i crisi· economica,
pae si s i
in s ieme~
Uno
non s olo
trovano sprofondati in questa
di decomporre
U
t:""~
HA E lo
s trum e ~to
a mi s ure
quel tanto di s ol tda-
rietà che si è fatico s::1mente re a li21z a ta, ~
~ ~ ue ~to:
in c ui la tentazione di ricorre re
pro te t ti ve n az iona li
La Comunità
loro e
è forte.
che deve assumersi il compito
di fare una pol j _ti ca di convergenza
9
di ·coordinamento, di .
;.
condizionamento dell e politiche nazionali molto più di qua!:.': '
'
to ha f~~~o finora ; perchò tutti i paesi si ~ro v ano d i te a probl emi più q; ravi, a problemi. ·p e r i
qua.li -
'''
fr o n
s e abba.Q.
donati a se ·;stessi - molto f a d.lmente p os son o finir e per
f~
re dell e oolitiche diverr?,enti . C~uando la st abilit à dell.a moneta
c'er ~
lità tra i·
era p i 0 fac ile fare un a politic A d i
comp a tib!
vari paesi; quando c'era il pieno impiego e ra
più facil e fare un a politica di convergenza c~ e nelia situazion e di a de sso in cui ci sono
-
vas~e
aree d i
disoccup~
zione .
Perci~
, la Comunità deve disporre di mezzi di tipo
le g isla.ti vo e di tipo finanziario m,qg; g iori di quelli'· di cui ha di s po s to fino a d :ora. .
~1esto
è il problema di front e al
si trov a , p urtroppo oggi rion lo sa
qual e la Comunità
a ffrontare non tanto per incapaci t à politica , · ma per incapacità st rutturale, perch è non ha ancora le s tr0tture per
fa~-
lo.
è aggravata dal f a tto che la Comunità. si trova · prop r io nel momento dramm a tico creato da questa
grande cri s i,
ad un problem a s upplementare : l'ingresso di
tre nuovi paes i,
UE
di fronte,
la Greci a , la S p agna e il Port o gallo. A
que s ti p a esi non si ro arri v o ag gravano,
pu~
r i s pondere di no,
anche s e con il lo
AH
Im cos a
in un certo se nso,
i oroblemi, ma S lno
EU
problemi che gi à esistono . La Comunità s i spostata troppo ver s o il Nor d
7
quando,
in
trov ava .ad e s èere rea~tà,
Or~,
p e rò,
HA
p a rte me ridionale che è a bb as tanza importante.
ha una
qu e sto probl e ma occorre r à affrontarlo s e la Comunità vuol è
l a vo prim n.
AH UE
assolve r e a quel'le funzioni di solid a rietà - sociA.le di . cui
Terzo p r obl ema è quello d ell e e l e zioni · europee. ble r1 p a r l am e ntare euro oe2. che s per o r a,
DRL:.
L ' c=tssem- ;
sarà fatta con r ap-
pre se n t anti e letti d;q, i v;q ri Pa r181Tlen ti nazionali, dovrà e s se
U
re e let ta dai pop6li europ e i . E ' d a vent'anni ch e c 'è
3.
gl i
S ~ a ti
HA E
impegno s critt o e tut t i
non 1mant e nere questo i rnp e :;;no,
qu~sto
s on o fino ad or a riusciti
hanno cercato d j_ dimentic a !:
lo e di s orriderei s opra. Si è cercato di risol v ere i
pro -
ble~i s empre co~ l a formùl a de ll e decisioni pre se dai rap -
preeA tanti. d e i · va ri. g o v erni ; perciò 9 un'Europa fqtt a ·a lla chetich e li a ,
s en~a partecipazione
.popolare,
f a tt~ in riuniQ
nf èhlu s e; un'Europ A. in cui g li a ddetti A.i l.:ivori erano la. burocr a zi a europea e al cuni s ettori delle burocrazie nali,
nazio~
e r a no a lcuni uomini p olitici y a l cuni parlàmentari cdn
incerto ma nd a to p e rch è er élno parlame :-:t tari na z ion(.:t li mandati r-:tl Parlnm e nto e uropeo ; un' e uropa a ff i dat a a ristrettissime for~e
politich.e e ammini s tratj_v e
che aumenta d i
:::~.nno
in a nno,
9
con una m:J.ss a di problemi
eli occas ione in occas ione.
/
Ne l momento in cui ci i:' q.rà una lssemblea che potrà dire: '
1
iO p a rlo
a
nom e d e l popo l o europeo"~ si farà. un bel dire~ ~vrà
"questaa:;semblea
p ocri poter i n ; questa sarà una assem-
tilea che s arà piena di t e nsione d i volere mag g iori p~teri 7 di v oler e una mr1g gg iore influenza popolare
9
di volere part e -
cipare a quelle tr as forma z i oni istituzionali che sono nece s sarie.
a
P ~rtecipare
tr ~sformazioni
s trutturali significa
assumer s :i_ funzioni costituenti, partecipare alla elaborazi.2_
rà · un
a ~::; petto
ricche politiche, la l?tta europea a s sume-
nuovo. Le
elezioni_ a vranno una oeriod ici tè.
d:Bt:ro
é'l.d e ss e ci sarà la formazione di cor
9
AH
di ci.n que ;1_nni
pi~
UE
ne di nuove e
renti poli ti che europee, il r affor7.amento : di. tutt e le organizzazi oni s indacali e professionali 0 livello e uropeo. ·
EU
La lotta politica europ e a diventerà assai pi G vasta e l'im pegno a r ea lizzare e a ri s olv ere quei gross i problemi sarà c~Ò 9
non sa rà a ncora ri so lto niente, ci potrà
HA
pi0 solido . Con
essere Ja sconfitta e il crolio
ò un a grossa b a ttag lia politica che s i
dovrà fare,
AH UE
rò9
di tutta questa irr.pre s a; pe-
fsremo ~
che
ouò farei ch e s i
Cerchiamo di vincerl a: è l'unica co-
sa s eria che dobbiamo dire . In
que s t ~l
situazione, qua l'è l'atteggiam e nto italiano n el
suo comp less o ? L'Italia ò u no dei paesi in~orno
al
pro~l e ma
U
talment e
pi~
uniti sentim e n
e urop e o.Però, bi s o g n a dire
HA E
che è un imp egno per mo J. ti a ncora super ficL:tl e. Teniamo
pr~
se nte che ris pe tto all'Europa- per ripetere una . frRse di Kennedy -
11
non Vi-lle t:?..nto,
in questo momento, chied e r si · che
cosa l' Europ3. può fare per noi, mn. che co sa no:ì dobbi.qmo f2: re per veramente svilupp ar e un'Europa ch e sj_a conforme alle esigenze di tutte le foree del pro g re ss o, di tutti i nos t ri paesi,,. Ouesto è l'impegno _che dob b tarno avere e io spero che faremo i l nostro dovere fi no in fondo.
j
39
Walz
UE
HA
Il Consiglio ha ritenuto opportuno decurtare del 32 Ofo proprio il bilancio energetico, nonostante il buon esempio di Carter. Le nostre proposte di emendamento erano ispirate dalle seguenti priorità : anzitutto sostenere il 1s ettore carbonifero ; sviluppare e sfruttare in secondo luogo i giacimenti di ~drocarburi della Comunità ivi compresa la relativa tecnologia ; studiare, in terzo luogo, il ciclo dei combustibili e la sua sicurezza e assicurare, in quarto luogo, l'approvvigionamento di combustibili nucleari.
Abbiamo presentato altri emendamenti concernenti la sicurezza della ricerca nel settore nucleare e relativi alla sicurezza delle funzioni del controllo dell'Euratom, e a questo riguardo ricordo che la commiJSsione per i bilanci ha sostenuto anche le nostre richieste in materia di personale e noi la ringraziamo in modo particolare. Soltanto qualora il nostro controllo di sicurezza, combinato con quello della IAEA, sia pienamente garantito, noi potremo ottenere l'uranio necessario, potremo mantenere l'opzione per i reattori autofertilizzanti veloci ed esportare i nostri impianti nucleari. C'è soltanto da sperare che la guerra di · religione sviluppatasi intorno all'energia nucleare ceda il posto alla convinzione che noi, in quanto paesi industrializzati dell'occidente, rischiamo di mettere in ballo la nostra esistenza, senza l'energia nucleare.
AH
Il presidente Carter ha ragione quando dice che una politica energetica impostata su questa situazione di emergenza equivale moralmente ad una guerra. Anche egli ha incontrato in America forti opposizioni perché anche in quel paese nessuno vuol rendersi conto che è ormai passato il periodo d'oro del petrolio e quindi dell'energia a bassi costi. Più energia, richiesta anche per una crescita qualitativa, richiederà un prezzo maggiore. Già fin d'ora noi dobbiamo preparare la strada, cosa che abbiamo fatto in una piccola percentuale con le nostre proposte di emendamento.
cessari perché riteniamo che sia meno costoso risparmiare energie- cosa che serve d'altronde anche a creare un numero maggiore di posti di lavoro - che sviluppare nuove fonti energetiche. Risparmiare energia e sfruttare meglio qualsiasi forma di energia già impiegata costituiscono le condizioni necessarie, oltre allo sviluppo di fonti energetiche alternative, per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio importato.
EU
sviluppare fonti energetiche alternative occorre un periodo variante dai 10 ai 20 anni. L'energia nucleare potrebbe colmare i vuoti e renderei indipendenti, essa incontra per-ò difficoltà sempre crescenti a motivo dell'opposizione delle popolazioni.
HA E
U
AH UE
Perché sostenere il settore carbonifero, onorevoli colleghi, anche se la Commissione non ha fatto quasi nulla per finanziare le scorte? perché il carbone rappresenterà in futuro, ·come in passato, una delle più importanti fonti energetiche come è stato appunto confermato anche dalla Conferenza mondiale sull'energia di Istambule precisamente anche in futuro sotto forma di gassificazione e liquefazione. È vero che al momento attuale le scorte aumentano a motivo della crisi nell'industria siderurgica e delle riserve ancora suffkienti di petrolio. È anche vero che i fautori di una politica ecologica cercano di procrastinare investimenti di miliardi destinati alla costruzione di centrali a carbone con la conseguente perdita di po_s ti di lavoro, ciò peflò non serve altro che a mascherare la realtà, in quanto noi in futuro dipenderemo di nuovo dal carbone e per questo motivo dobbiamo contribuire al finanziamento dellè scorte per evitare la chiusura delle miniere e destinare più carbone alle centrali e modernizzare le centrali stesse. Per ridurre la nostra dipendenza dall'energia importata occorre favorire anche la ricerca degli idrocarburi della Comunità e in particolare la prospezione dell'uranio, come abbiamo chiesto. Specie per quanto riguarda il programma di risparmio energetico della Comunità non abbiamo chiesto la reiscrizione degli stanziamenti ne-
Noi del gruppo democratico cristiano, che appoggia le proposte della commissione per l'energia e quelle della commissione per i bilanci, formuliamo l'auspicio che il parlamento nel suo insieme approvi queste proposte e che il Consiglio le accetti. Presidente. - Ha facoltà di parlare l'onorevole Spinelli, a nome del gruppo comunista e apparentati. Spinelli. - Signor Presidente, io vorrei chiedere alla Commissione di esprimersi chiaramente su alcune voci oggetto degli emendamenti in discussione. Si tratta delle voci 3240 : « Programma comunitario per il risparmio di energia », 3241 : « Gassificazione e liquefazione del carbone », 3242 « Sfruttamento di risorse geotermiche» e delle voci 3701 e 3702 riguardanti il secondo programma di informatica e l'attuazione del programma quadriennale. Il Consiglio ha soppresso talune di queste voci e, nelle rimanenti, ha iscritto un « p.m. ». Il mio gruppo ritiene invece suo dovere difendere la richiesta della Commissione, affinché essa abbia la possibilità di svolgere effettivamente la politica che intende perseguire. Io vorrei che lei ci dicesse chiaramente, signor Commissario, se sostiene o meno la nostra richiesta di appoggiare le proposte della Commissione.
..r Discussioni del Parlamento europeo
40
Spinelli
UE
Esaminando quindi il bilancio la commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione non ha proposto emendamenti generalizzati volti a ripdstinare la totalità degli stanziamenti inizialmente iscritti dalla Commissione, bensì si è limitata a scegliere, nelle sue attività, alcune priorità, alcune azioni alle quali essa accorda un sostegno tutto particolare perché vengano realizzate. Nel settore sociale vorrei raggruppare queste priorità, che ovviamente si traducono in emendamenti, in cinque punti capitali.
AH UE
HA
Presidente. Vi sono parecchi altri oratori iscritti a parlare su questa Sezione concernente la ricerca e l'energia. Essi interverranno domattina durante il s eguito di questa discussione. Tuttavia, prima di sospendere la seduta odierna, devo informare l'as semblea d'aver ricevuto una domanda dell'onorevole Meintz, il quale ha chiesto di poter formulare stasera il parere della commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione sulla parte del bilancio concernente il settore sociale, dovendo assistere domattina alla riunione del Collegio dei Questori. Poiché non vi è alcuna obiezione in merito, do la parola all'onorevole Meintz.
Qui non mi addentrerò evidentemente nei dettagli di tutte queste discussioni. Abbiamo avuto diverse occasioni in questo Parlamento di svolgere ampi dibattiti sulla situazione sociale sia in occasione della presentazione della relazione sia in occasione della discussione sul nuovo Fondo sociale. Nell'esaminare il bilancio la commÌissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione ha riconosciuto chiaramente che il Consiglio ha compiuto un certo sforzo il cui risultato sta nel fatto che, fra i settori scarsamenti dotati di stanziamenti quello sociale è il meno dotato dal punto di vista del bilancio.
AH
Vi è infine una nuova linea di bilancio, proposta da Lord Bruce in seno alla commissione per i bilanci concernente i « Prestiti comunitari per finanziamento di progetti di investimento nell'industria». Riteniamo che così come nella voce « Entrate », vi è un « p.m. )) per eventuali prestiti, nella voce «Uscite )) ci debba essere uno stanziamento per eventuali mutui da concedere affinché la Commissione abbia la piena possibilità di agire. Vorremmo sapere se la Commissione sostiene la nostra posizione.
te della situazione sociale di numerose categorie di persone che si possono definire favorite.
EU
La seconda domanda riguarda la voce 3711 : « Aiuti all'industria aeronautica ». Accanto ad essa vi è solo un « p .m.» mentre nel progetto di bilancio preliminare vi era un commento molto importante concernente il passaggio da un regime d'aiut( nazionali ad un regime di aiuti comunitari. Il Consiglio ha cancellato questo commento. La commissione economica e monetaria lo ha ripristinato. Vorrei sapere qual è l'opinione della Commissione al riguardo.
HA E
U
Meintz, relatore per parere. - (F) Signor presidente, chiedo ai miei colleghi di scusarmi se ho insistito, però, domani mattina, ciò sarà veramente troppo difficile. Voi sapete in realtà che è sempre pericoloso analizzare per settori un insieme qual è un bilancio, perché si rischia di vederlo con occhiali affumicati e di considerare più importante il settore direttamente interessato. Ecco perché nella mia qualità di relatore della commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, mi congratulo che l'onorevole Shaw, relatore generale, e tutti gli oratori che ci hanno preceduto durante la discussione generale o al momento della pres entazione del bilancio, abbiano già messo bene in rilievo le divergenze gravi che esiiStono tra il settore agricolo e altri settori vitali per il futuro dell'Europa, qual è il settore sociale. La situazione economica attuale, con le sue crisi 1s ettoriali e la sua disoccupazione generale, fornisce poche prospettive alla politica sociale nella Comunità europea. Non vi sono dubbi che fra le priorità di qualsiasi politica europea figurano misure destinate a far fronte a questo fenomeno di degradazione costan-
La nostra prima preoccupazione è stata evidentemente il futuro del Fondo sociale e a questo riguardo noi abbiamo deplorato le decurtazioni praticate nel bilancio nonché la soppressione di un certo numero di stanziamenti iscritti al capitolo 100, il che significa che in termini politici il Consiglio non voleva esprimersi chiaramente a favore di azioni da intraprendere nel 1978. Ecco perché la commissione per gli affari sociali, l'occupazione e l'educazione, pur seguendo la la Commissione per quanto riguarda l'equilibrio generale di questo Fondo ·s ociale, l'equilibrio generale rispetto alle azioni nei diversi settori sfavoriti (donne, lavoratori migranti, regioni sfavorite ecc.) e agli stanziamenti inizialmente previsti, ha voluto ripristinare questi stanziamenti non accordando un aumento supplementare, ad esempio nel settore della gioventù, bensì accettando il Fondo sociale nel suo equilibrio, quale esso era stato proposto dalla Commissione. D'altronde tutti gli emendamenti, e sono 8 quelli che riguardano questa materia, hanno esattamente lo stesso obiettivo. La commissione propone di ristabilire il Fondo quale esso era stato proposto inizialmente dalla Commissione europea. Seconda priorità (direttamente connessa alla situazione attuale caratterizzata soprattutto dalla degradazione del mercato dell'impiego) : le misure a favore del mercato dell'impiego, che si traducono contemporaneamente nella ricerca nel settore e nella cooperazione fra i diversi servizi
Seduta di lunedì 24 ottobre 1977
29
~------.... ..
Presidente. - Ha facoltà di parlare l'onorevole Spinelli a nome del gruppo comunista e apparentati. Spinelli. - Signor Presidente, a nome della maggioranza del gruppo comun~sta e apparentati dirò che la nostra prima reazione nei confronti del bilancio presentatoci dal Consiglio è negativa. Tuttavia, poiché il Parlamento ha il diritto non solo di esprimere, la s ua opinione, ma anche di cambiare questo bilancio in molti punti, vorrei riservare il giudizio che il mio gruppo darà sul testo definitivo.
Si tratta di -prassi procedurale : i colleghi tedeschi ~s anno che avviene continuamente una concertazione fra Lander e Bund per decidere equilibratamente ciò che va ai Uinder e ciò che va al Bund.
HA
Gli aspetti negativi di questo bilancio sono già stati sviluppati da altri colleghi, ragion per cui mi soffermerò solo su alcuni punti sui quali penso di poter dire qualche cosa di più.
Notate bene che nelle prime formulazioni dei testi di bilancio questa pratica era quasi impossibile perché si diceva che ogni bilancio doveva avere; per la parte non obbligatoria, un tasso massimo da calcolare in una certa maniera e che solo eccezionalmente tale tasso massimo poteva essere superato, seguendo date procedure. Ora, secondo il regolamento in vigore, non è più così; il termine « eccezionalmente » è scomparso. Ciò vuoi dire che il tasso massimo non è che uno dei dati che dovrebbero indicare cio su cui la Comunità può contare. Occorre quindi una concertazione e questa non deve -essere finale, ma iniziale : da questa codecisione tra Parlamento e Consiglio dovrà scaturire il tasso reale di aumento, e non già quel tasso fittizio cui ho accennato.
UE
Sono queste, signor Presidente, le osservazioni generali che volevo fare, da un lato come presidente del gruppo ad hoc sui problemi di bilancio e, dall'altro, come rappresentante del gruppo dei democratici europei di progresso.
Sarebbe bene effettuare qualche trasferimento dagli Stati alla Comunità perché alcuni problemi possono essere risolti più facilmente a livello europeo che a livello nazionale ? Da un esame di questo genere si ottiene una visione dei complesso delle possibilità e perciò anche una indicazione circa l'ordine delle priorità di spesa.
AH
sapere se è necessario creare dei posti supple-mentari. Se così fosse - e la domanda vale anche per il Consiglio - sarebbe meglio segnalarcelo subito.
EU
Cointat
HA E
U
AH UE
Vorrei anzitutto rilevare che finora non s1 e prestata suffidente attenzione alla parte delle entrate. Noi abbiamo una assai strana e assurda maniera di concepire le entrate della Comunità, specialmente ora che siamo sul punto di avere delle risorse proprie : facciamo la somma delle spese e poi diciamo che le entrate debbono coincidere con le spese. Ma il fatto eh le spese siano quelle e non altre deriva solo dalla somma aritmetica delle varie pol,i tiche, ciascuna con i propri tratti caratteristici.
Ora, penso che in nessuno dei nostri paesi si redigerebbe un bilancio in questa maniera. Bisogna che siano sempre tenute presenti le possibilità finanziarie di cui si dispone e le priorità da attribuire alle varie politiche. Non si riesce mai a fare tutto quello che si vuole e n essuno potrebbe rimproverare la Comunità perché non fa tutto quello che dovrebbe fare. Ma nella situazione attuale si deve compiere una scelta. È necessario che la Commi,s sione prima e il
Consiglio poi, nel presentare il progetto di bilancio, forniscano un'analisi delle possibilità fiscali dei cittadini europei i quali oggi, nel complesso, pagano un tanto agli Stati, un tanto agli enti locali, alle regioni, ai Lander, e un tanto alla Comunità. Nella congiuntura attuale . si può pretendere di più dai contribuenti o no ?
Oggi l'equilibrio delle spese fra la Comunità e gli Stati è diverso da quello fra il Bund ed i Lander ma, logicamente è ncessario prendere delle decisioni concertate, che invece mancano completamente. Non sappiamo su quale cifra poter fare assegnamento ed è quindi evidente che tutté le spese vegnono decise con una certa arbitrarietà. Ciò dove cambiare. Deve essere effettuata un'analisi iniziale da discutere qui in Parlamento e il Consiglio deve sapere che non è il solo a decidere, ma che deciderà insieme a noi. Io spero che questa richiesta sia inserita chiaramente almeno nella mozione che concluderà la discussione sul bilancio. Ciò si ripercuote anche sul tipo di imposte che la Comunità dovrebbe adottare, ma di questo riparleremo in sede di approvazione della risoluzione. Per il momento concentriamoci su questa lacuna del bilancio, che deve essere colmata perché si tratta di un elemento fondamentale. Passo ad esaminare l'altro aspetto su cui ci siamo soffermati più a lungo, cioè la politica delle spese. Fra Commissione e Consiglio esiste una fondamentale divergenza circa il modo di concepire le spese, almeno per le spese non obbligatorie.
Discussioni del Paclamento europeo
30
Spinelli
UE
Lo stesso è successo per alcune voci riguardanti l'informatica e l'energia, che comportano spese non obbligatorie e sulle quali l'ultima parola non spetta al Consiglio ma al Parlamento. Badate bene che non siamo ancora al problema del voto finale sull'insieme del bilancio, ma che stiamo votando su questa parte e che, su questa base, si sarebbe innestata la codecisione fra Consiglio e Parlamento circa il tasso di aumento, per vedere se manentenerlo o meno. Rebus sic stantibus mantenere l'impegno politico annunciato dal Presidente Jenkins, dovev a significare per la Commissione che qualsiasi nuova idea dovuta all'evolvere degli avvenimenti, avrebbe dovuto essere discussa con il Parlamento. Voi invece avete agito per conto vostro e avete cambiato le carte in tavola.
AH UE
HA
Questo argomento vale per quella parte di bilancio riguardante le spese non obbligatorie. Per le spese obbligatorie invece, l'armonia fra Consiglio e Commissione è perfetta : non appena si trovano di fronte al problema del FEAOG ad esempio, Consiglio e Commissione si comportano come drogati ; nel periodo tra un'iniezione e l'altra di miliardi di unità di conto si lamentano e imprecano contro i costi p erò, arrivati alle strette, si rifanno l'iniezione e i miliardi ricominciano a fluire. Il Consiglio non h a ritenuto necessario sottrarre neppure un'unità di conto alla Commissione e, quando la Commissione ha proposto un'aggiunta di m ezzo miliardo in più, non ha battuto ciglio.
Ebbene, egregi signori della Commissione, voi queste cose le dovevate venire a dire al Parlamento, non al Consiglio, perché in questo momento il progetto si trova davanti al Parlamento ed è il Parlamento, in questo caso, ad avere l'ultima parola ! Se voi invece, sapendo già che il Consiglio è esitante, gli andate a dire di essere disposti a fare marcia indietro, ciò significa che non tenete conto del fatto che il Parlamento può mettere il Consiglio di fronte alla necessità di fare una cosa.
AH
Quanto alle spese non obbligatorie il Consiglio ritiene che si debba iscrivere solo ciò che esso ha già deciso o ciò che deciderà entro le prossime settimane, cioè considera il bilancio alla stregua di un registro contabile. La Commissione ha invece lasciato intendere, questa volta più che in passato, che il bilancio deve corrispondere al programma politico che si vuole svolgere. Occorre che il nostro attegg~amento dica chiaramente che l'unica formula accettabile è la formula della Commissione e non quella del Consiglio, perché la formula del Consiglio rende inutile lo stesso dibattito in sede di Parlamento in quanto tarpa le ali alla Comunità e in particolare alla Commissione.
deva decurtare certe voci, modificarne altre, ecc. Nella presentazione del Consiglio, ad esempio, vi è scritto che, per quanto riguarda il piano aeronautico, la Commissione ha dichiarato che tale voce non era più necessaria in quanto essa avrebbe presentato nuove proposte.
EU
Parlerò poi delle spese obbligatorie, in particolare del Fondo agricolo, che costituisce il grosso delle spese obbligatorie.
HA E
U
Per quanto riguarda l'altra parte, e cioè quella in cui la Commissione ha presentato prOJ?OSte costruttive, non posso accettare l'affermazione del Commissario Tugendhat, in risposta a Lord Bruce, secondo la quale è opportuno convivere con il Consiglio, tener conto dei vari fattori, e via dicendo. Sono cose che sappiamo tutti! Sappiamo che dobbiamo convivere, che dobbiamo essere disposti e che, alla fine, si deve giungere a compromessi !
Le cose stanno in questi termini signor Commissario : quando la Commissione ritiene opportuno impostare una certa politica, non può dire che lo pensava a maggio e che a ottobre non lo pensa più. Essa infatti è perfettamente cosciente della lentezza con cui decide il Consiglio. La Commissione ha deciso di presentare proposte che prevedono degli stanziamenti. Essa sa bene che tali proposte avranno una certa risposta dal Consiglio, una certa altra dal Parlamento e che, in una fase successiva, vi . sarà una concertazione tra Consiglio e Parlamento. Ebbene, il Parlamento ha appreso che la Commissione, per proprio conto e ignorando il Parlamento, ha fatto sapere al Consiglio che inten-
Altro è il problema delle spese per la politica agricola e cioè di quelle spese che costituiscono la parte più consistente del bilancio comunitario. A questo proposito, il relatore Shaw, il presidente Lange ed altri hanno detto che è necessario evitare bilanci suppletivi e che, pertanto, occorre creare una riserva. A me ·s embra, onorevoli colleghi, che in questa maniera, ci si voglia nascondere dietro un dito. In fondo l'elaborazione di qualche bilancio suppletivo non è la fine del mondo. A rigore, possiamo dire che i bilanci suppletiv.i si possono evitare solo se la Commissione ha la possibilità di fare debiti, perché allora non fa bilancio suppletivo, ma fa d ebiti ; ma se la Commissione è tenuta , come è tenuta, ad avere un bilancio in pareggio, quando, per un accidente qualsiasi, il bilancio non è in pareggio essa deve chiedere un bilancio suppletivo. Ora, con gli attuali regolamenti agricoli, gli accidenti sono all'ordine del giorno. Sono impliciti nel meccanismo: si tratta di previsioni approssimative che, quasi sempre, ci mettono di fronte alla necessità di affrontare · spese successive. Se dunque iscriv.i amo provvisoriamente, in non so quale voce della riserva,
Seduta di lunedì 24 ottobre 1977
31
Spinelli
L'onorevole Cointat ha testé detto che abolendo la solidarietà comunitaria, sopprimendo le organizzazioni di mercato, si corre verso una situazione gravissima e si rischia di far crollare tutto l'edificio comunitario. Non si tratta affatto di sopprimere questi aspetti positivi, questi dati che sono essenziali a qualsiasi politica agricola seria. La questione è come determinare i prezzi e quale atteggiamento assumere nei riguardi di certe variazioni troppo assurde nei prezzi, ed è appunto questo l'aspetto da correggere.
Ora, in questo modo si eviteranno certe situazioni artificiose e anormale, come lo sviluppo proporzionato di alcune aziende agricole in taluni paesi, dovuto non tanto al fatto che questi abbiano un potenziale produttivo maggiore d~gli altri, quanto invece al fatto che beneficiano in modo permanente di importi compensativi. Cito un dettaglio il quale è pero indicativo della necessità di rivedere la politica agricola e di migliorarne la struttura: la Commissione ha iscritto nel progetto preliminare 3 500 000 M.u.c.e. per il risanamento della produzione in serra. È noto che questi produttori beneficiano di un sussidio speciale per l'acquisto del petrolio, cioè di un meccanismo d'intervento per cui in questo settore il prezzo del petrolio non è soggetto alle maggiorazioni di mercato.
HA E
U
AH UE
HA
Ora io penso che in questo momento in cui paesi nuovi chiedono l'adesione alla Comunità, sia importante rivedere la politica agricola con una certa sollecitudine, senza porre il . problema in termini di préalable, e non già per demolirla, ma per renderl.a migliore. Perché ciò sia possibile noi abbiamo chiesto (e vedremo se questo Parlamento accetterà o meno di fare uno sforzo in tal senso, non solo a parole, ma con i fatti) che il Consiglio e la Commissione nel corso del '78 preparino e attuino quelle correzioni, quelle modifiche dei regolamenti agricoli, le quali assicurino un « tetto », ossia un meccanismo di determinazione dei prezzi, di corresponsabilizzazione degli interessati, di interventi in materia di immagazzinamento, al fine di garantire questo sistema minimi di prezzi nella Comunità ed evitare così le situazioni aberranti che si manifestano in più settori. È aberrante, ad esempio, che noi diventiamo grandi esportatori di grano a costi più alti del grano che è prodotto nel resto del mondo, è parimenti aberrante che mentre nella Comunità, il consumo di vino è quasi costante non incidentalmente per un anno solo, ma come tendenza continua, la produzione del vino aumenta.
N oi non possiamo dire : aboliamo gli importi compensativi. Infatti, fino a che esisterà una politica di organizzazione di mercato e fino a quando vi saranno fluttuazioni di monete si potranno verificare situazioni in cui 'S arà necessario stabilire importi compensativi positivi o negativi, a seconda che vi sia una rivalutazione o una svalutazione. Ma questa misura deve essere transitoria, e deve esaurirsi nel giro di due o tre anni in maniera degressiva.
UE
ended.
Altro punto cruciale per il Parlamento è quello degli importi compensativi, di cui continuiamo a dire che siamo malcontenti. Occorre invece fare in modo che tutti gli importi compensativi esistenti siano limitati nel tempo e degressivi.
AH
Per avere un bilancio serio occorre perseguire una politica coerente e non una politica open
orientamenti, favoriremo indubbiamente la realizzazione di questo disegno.
EU
anche quelle spese successive per servircene al momento opportuno, il risultato mi sembra identico. Poniamo che il bilancio sia 100 e la riserva 50 ; ebbene il risultato sarà che avremo un bilancio complessivo di 150, ma pur sempre incerto e non trasparente.
Ora, i spero che il Parlamento, avvalendosi degli strumenti di cui dispone, yorrà dare l'avvio a questo necessario cambiamento. Dico questo con tanta più fiducia perché so che la Commi,s sione - in particolare il Commissario Gundelach- pensa seriamente che questa politica debba essere riveduta, che occorra esprimere idee nuove. Se noi, come Parlamento, sapremo sostenere la Commissione in questo sforzo, in questa opera di riflessione, con fermi
Non voglio con ciò difendere la produzione orticola italiana. Infatti il mercato italiano malauguratamente - dico malauguratamente - si è difeso in un'altra maniera fin dall'inizio : ha scoperto che, ad esempio, per quanto riguarda i pomodori, non esiste da noi non so quale parassita che danneggia la produzione in altri paesi e perciò non importa pomodori dal resto della Comunità! Questa assurdità italiana si contrappone dunque all'assurdità della situazione che esiste in altri paesi. Ora, saggiamente la Commissione - perché è suo compito in questi casi aiutare la trasformazione-, ha previsto uno stanziamento per la riconversione del pei'ISonale impiegato nella produzione articola in serra, stanziamento che è stato cancellato dal Consiglio e che noi ora riproponiamo. Egualmente, per il Giappone, d lamentiamo di non riuscire a penetrare nei mercati giapponesi. Ma quando la Commissione propone concrete misure per incrementare le esportazioni comu-
Discussioni del Parlamento europeo
32
Spinelli
Purtroppo però queste osservazioni che stiamo facendo le avevamo già fatte lo scorso anno, e le ripeteremo il prossimo anno senza che ne risulti nulla di concreto. Ma vogliamo almeno ribattere chi critica soltanto 1e conseguenze, senza analizzare i motivi di questo squilibrio. Certo non è colpa della politica agricola comune se la Comunità non ha potuto rispondere alla sfida della disoccupazione. Essa ha reagito, nel bilancio, come se si fosse in periodo di piena occupazione, destinando al settore sociale 400 M.u.c, cioè praticamente appena il 3,5 '0 /o del totale. In questa situazione, il gruppo liberale e democratico ha ora presentato degli emendamenti alla risoluzione della commissione per i bilanci, che giudica 1a politica agricola comune con estrema severità mentre, come ho appena detto, non è assolutamente responsabile di questo squilibrio, che è dovuto piuttosto a mancanza di iniziative e a scarsezza di idee. Ma --nella Comunità i disoccupati sono già 6 milioni, e ben presto sul mercato del lavoro vi saranno 2 milioni di giovani in cerca di occupazione : un giorno potrebbe scoppiarne una rivolta!
HA
N on mi soffermerò su ogni singolo dettaglio della parte relativa all'agricoltura perché saranno presentati emendamenti su vari aspetti del Fondo di orientamento e del Fondo di garanzia, ma credo che la Commissione e il Consi:.. glio debbano tener presente che si impone la necessità di cambiare politica, conservando quello che deve essere conservato ma innovando quello che deve essere innovato.
UE
Questi sono piccoli dettagli, per quanto indicativi essi siano. La cosa fondamentale è che in occasione di questo bilancio si mantenga e si rafforzi quell'impulso che la Commissione ha cercato di imprimere. Appunto per mostrare che il bilancio è uno strumento per costruire, non è già per mantenere le cose come stanno, dobbiamo quanto meno ristabilire le richieste presentate dalla Commissione. E la Commissione, dal canto suo, a meno che non voglia rinunciare a quanto in questi sei mesi essa ci ha proposto, dovrà a'c cettare il nostro sostegno.
AH
E se la Commissione propone di aiutare tutte le industrie della Comunità a competere sul mercato giapponese, le si dice che questo non è possibile.
europea ; non possiamo pretendere un bilancio di mole finanziaria superiore a 12-13 miliardi di unità di conto, cioè un importo globale, quale sarà fissato con decisione del Parlamento e del Consiglio, che ci soddisfi. Ciò che critichiamo non è la distribuzione di questo bilancio, ma la carenza della Comunità, che è riuscita a istituire una sola politica comune, quella dell'agricoltura, Non serve a nulla deplorare che alla politica agricola vada il 75 10/o del bilancio, cioè circa 8 miliardi e mezzo di unità di conto. Bisogna piuttosto instaurare anche in altri campi importanti delle politiche comuni che ne costituiscono il necessario contrappeso in bilancio. E bisogna chiedersi che cosa sarebbe stata la Comunità oggi se non vi fosse stata la politica agricola comune. Fra l'altro il bilancio stesso consisterebbe in somme così modeste da non richiederci per la loro ripartizione questo stesso impegno e questa stessa serietà.
EU
nitarie verso questo paese, le si oppone un rifiuto. Ogni Stato vuole agire per conto suo : quello più ricco se la caverà meglio, quello più povero se la caverà peggio.
HA E
U
AH UE
Rivolgo infine un invito a tutti i colleghi presenti e assenti. C'è chi vuole effettuare d_,elle pressioni e c'è chi si accontenta di esprimere il proprio malcontento ma non vuole cambiare niente. Se noi vogliamo veramente arrecare un contributo che innalzi il livello della nostra vita parlamentare dovremo far sì che la votazione rispecchi le divergenze - esistenti in tutti i gruppi - tra i riformatori e gli immobilisti. Altrimenti, se voteremo artificiosamente per gruppi, ci avvieremo a trasformare il Parlamento in tanti parlamentinL
Nessuno di noi sa dire con precisione se fra dieci anni a livello europeo la formazione dei gruppi sarà simile alla attuale. Comunque, attualmente è fondamentale appurare se siano più forti i riformatori oppure gli immobilisti - non adopero la parola conservatori perché nel gruppo conservatore ci sono anche molti innovatori - . Vorrei raccomandare a tutti i gruppi di tener presente nella discussione di domani l'esigenza di tale chiarificazione politica. Presidente. - Ha facoltà di parlare l'onorevole Durieux, a nome del gruppo liberale e democratico. Durieux.- (F) Signor Presidente, penso si debba essere realisti, in questa fase della costruzione
La cosa disastrosa è che questa crisi ha fatto crollare interi settori dell'economia, e settori che ancora recentemente apparivano saldi come la siderurgia. La Comunità deve reagire incoraggiando nei settori più stagnanti l'occupazione e combattendo l'inflazione. Mi si consenta in proposito di porre l'accento sull'emendamento dell'onorevole Shaw, che destinerebbe 5 M.u.c alle piccole e medie imprese, oggi in enormi difficoltà per affermarsi, che vanno aiutate con priorità, poiché costituiscono il vero e proprio tessuto della nostra società liberale. Con realismo forse ecces:s ivo i liberali avevano destinato solo 2 M.u.c a questo settore, ma ci auguriamo che vengano accolte le ben più sostanziose proposte dell'onorevole Shaw,
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - l e opinioni
AH UE
HA
EU
AH
UE
~/ht~ -
PREPARIAMO IL PARLAMENTO EUROPEO Nell'intervista concessa a VIS ION Alti ero Spinelli (ex Commissario CEE, oggi deputato indipendente nella lista del PCI) f~ il punto sulle elezioni dirette per il Parlamento europeo, previste per la prossima primavera, e sulle loro conseguenze.
U
')
HA E
.(
Vision : A otto mesi dalla data prevista per le elezioni del Parlamento Europeo, molti danno per scontato che non sarà possibile rispettare gli impegni presi quanto alla data. Le sembra realistico immaginare che le elezioni avveranno effettivamente all'inizio dell'estate del 1978, oppure ci si deve rassegnare a un rinvio ? Altiero Spinelli : A me sembra che ci potrebbero essere complicazioni in un solo caso, cioè se gli inglesi si mettono a tirarla per le lunghe. VISION NOVEMBRE 1977
Per gli altri paesi non ci sono problemi e si riuscirà benissimo , nel corso della seconda metà del 1977, a completare le ratifiche. La Francia, un altro paese che aveva problemi, li ha superati, perciò resta solo il problema inglese. Gli inglesi avevano già approvato la Convenzione, e devono votare la legge elettorale . Con questa legge elettorale, se la sono presa comoda : hanno cominciato col fare un libro bianco. A un certo punto sembrava che ci potessero essere complicazioni parlamentari, perché i
conservatori insistevano sul sistema uninominale, il che avrebbe complicato ulteriormente la situazione . Ma Margaret Thatcher ha dichiarato recentemente che· i conservatori si sarebbero attenuti alla proposta del governo. Quindi, se il governo inglese vuole, in quindici giorni, un mese, può ottenere tutte le ratifiche necessarie. Credo che il governo tedesco e tutti gli altri governi faccian bene a far pressione sugli inglesi ; e ho l'impressione che questo il governo inglese lo capirà e procederà abbastanza rapidamente . IJil>LE OPINIONI
37
l
U
Vision : Ritiene che l'ipotesi del presidente del Consiglio Simonet (che ha detto : se gli inglesi non son pronti, faremo le elezioni anche senza di loro) sia un 'ipotesi accettabile ?
per tutti quei quadri politici che si occupano oggi di cose europee. Sentiremmo certamente dire : le cose europee non sono serie, anche in questo caso si sono presi certi impegni, e non li si sono mantenuti. Però non esagererei l'importanza dell'opinione pubblica : per ora è ancora estranea a tutto ciò, ma· si muoverà quando cominceranno a muoversi le forze politiche. Alla fine della guerra, in Italia - dove non si votava da vent'anni - l'opinione pubblica non dava grande importanza alla data della Costituente, discussa dai partiti politici. Ma quando la decisione fu presa, i risultati dell'elezione diedero la prova dell'interesse dell'opinione pubblica .
AH UE
Perciò direi che la possibilità di mantenere le elezioni alla d'ata prestabilita è assai grande. Tutt'al più può succedere che siano rinviate all'autunno.
HA
EU
AH
UE
Spine/li, europeo da sempre, pensa che gli a_ltri governi dovrebbero far capire agli inglesi che sono / pronti a andare avanti con le elezioni europee ; anche senza di loro.
HA E
Spinelli : Sì, secondo me Simonet ha fatto bene a dirlo, e a dirlo con un certo vigore e gli altri governi dovrebbero effettivamente far capire agli inglesi che son pronti a farlo. Gli inglesi si devono render conto che non potranno designare 81 membri a un Parlamento europeo dove gli altri sono eletti ; sennò a Strasburgo si ritroveranno con 81 posti vuoti.
Vision : Prendiamo l'ipotesi pessimistica, quella del rinvio. Ci sarebbero conseguenze psicologiche e politiche importanti, oppure ciò non avrebbe nessun effetto sull 'opinione pubblica europea ? Spinelli : L'effetto sarebbe negativo 38
LE OPINIONI
Vision : partiti hanno già cominciato la loro campagna per le elezioni? Spinelli : Cominciano a muoversi. Se il partito comunista italiano, per esempio, ha messo in prima linea al suo festival il problema europeo, è evidentemente per educare i suoi propagandisti, l suoi quadri, i suoi elettori. Gli altri partiti son forse più lenti.
Vision : E i democristiani italiani che cosa fanno - a parte andare a cercare voti in America Latina ? Spinelli : Credo che per questa faccenda dei voti sia ragionevole stabilire che gli italiani che stanno in altri paesi della Comunità abbiano il diritto di votare alle elezioni europee ; quelli che sono sparsi nel mondo, no. Vision : L'idea europea mobilita certe forze nuove, diverse dai partiti tradizionali, come gli ecologisti, che hanno deciso di presentare una piattaforma comune. Spinelli : Credo che facciano bene. Ci sono molti problemi ecologici che sono di dimensione europea e che converrebbe affrontare a livello europeo. La presenza di un gruppo ecologista al Parlamento europeo (i francesi potrebbero allearsi con i radicali italiani) non mi dispiacerebbe. Vision : Che tipo di alleanze si possono immaginare in un Parlamento eletto ? Spinelli : l parlamentari che sono VISION NOVEMBRE 1977
Vision : Lei è dunque pessimista sull'aumento dei poteri ?
UE
Spinelli : No, perché se si pensa alla storia dei parlementi eletti, si vede che ci sono parlamenti che hanno vinto e parlamenti che hanno perso la battaglia, ma di parlamenti che non hanno fatto la battaglia non ce n'è. Questo parlamento, una battaglia per accrescere i suoi poteri, che sono i poteri della Comunità, la farà. Vision : Che cosa deve chiedere per primo? ·
cesi, ma anche i socialisti, per esempio, vanno da posizioni fortissimamente europee, come gli olandesi, firio a quelle antieuropee dei laburisti di sinistra. Lo stesso vale per i democristiani, che superficialmente sembrano i più uniti. Per i comunisti , è chiaro : non ci tengono a formare un grande gruppo comunista europeo, mentre ci tengono abbastanza ad essere alleati con i socialisti.
HA E
U
AH UE
già a Strasburgo sanno come stanno le cose. Non credo che ci saranno grandi divisioni secondo le grandi 'famiglie spirituali' : il Parlamento europeo assomiglierà di più al Congresso americano. A pres~in dere dai partiti, e dalle ambizioni del Parlamento (dalla più audace, quella di diventare una vera costituente, a quella, più modesta, di dare un'opinione sulle proposte di regolamento) i suoi membri si troveranno essenzialmente di fronte a una grossa scelta : essere per il rafforzamento delle· istanze europee o per un freno a questo rafforzamento.
HA
EU
AH
Spinelli : Oggi la Comunità ha tre grossi problemi : prima di tutto l'attuazione di una politica economica di convergenza reale. Il Parlamento, che ha già ottenuto certi poteri di bilancio, chiederà maggiori poteri di intervento in campo economico. Seconda cosa grossa, l'allargamento, che presuppone l'adattamento della Comunità per fare entrare questi nuovi figli (e dovrebbe farlo già adesso, perché non sono quei tre che non la faranno funzionare : non funziona già adesso). E poi ci saranno dei problemi di natura istituzionale.
Vision : Gli schieramenti si faranno dunque secondo il grado di adesione all'integrazione europea ? Spinelli : Sì, i due veri partiti saranno, come ha detto un giorno un gollista, il «partito della Commissione » e il « partito del Consiglio». Questa sarà la grossa distinzione : chi è per la difesa delle posizioni nazionali, e chi per il rafforzamento della Comunità. Ora, se passiamo in rivista tutti i gruppi, vediamo che sono tutti divisi : i comunisti italiani hanno posizioni diverse dai comunisti franVISION NOVEMBRE 1977
Vision : Benché l'elezione del Parlamento non comporti automaticamente un aumento dei suoi poteri, si può prevedere che un Parlamento eletto comincerà a chiedere qualcosa di più dopo le elezioni ? Spinelli : La sostanza è questa : le elezioni sono state decise dai governi con forte spirito « gattopardesco». Si son detti : «qua non si va avanti, bisogna allargare il consenso », e si son ricordati che da vent'anni si parlava delle elezioni del Parlamento e che si doveva rispettare questo impegno. Han deciso che tutto deve cambiare perché nulla cambi. Queste elezioni saranno come il Consiglio le desidera.
Vision : Lei crede nella possibilità di una vera « costituente » europea ? Spinelli : Se il Parlamento non sa rivendicare, in una forma più o meno avanzata, dei poteri costituenti, è un parlamento che non vale niente. Ma io non lo vedo questo Parlamento, che già scalpita, non chiedere nuovi poteri. Dopo di che, la vera divisione che correrà nel Parlamento sarà quella fra una montagna europea, una palude incerta, e una bassa pianura nazionalista. Ma aggiungerei anche che la partecipazione degli europei all' elezione e l'esistenza di un Parlamento eletto non è ancora la vittoria. E'una battaglia che si fa su un'arena nuova, con attori nuovi che si aggiungono ai vecchi - ma comunque, come diceva il protagonista di un dramma . di Sartre, « cettet bataille il faut la faire et je la ferai ».
Intervista a cura di Lidia Gazzo e lna Se/den. e LE OPINIONI
39
. - r • - - - - - - - " " ".\) '
Alti ero Spinelli
:
1
\
l
\
Op donderdag l december aanstaande, te 20 uur, organizeert h et Europees Stud ie- e n Informatieccntrum, in dc zaal
AH
~
UE
l
.
.
AH UE
HA
EU
· voorVolkskunde,Gilòekamer~· : · straat (achtcr Stadhuis), een ontmoeting met Altiero Spinel- · 1 li, waarom hé~l wat te doen ' was, toen hij verledcn jaar · ; ontslag nam als lid van de ' . EG-kommissie om kandidaat te ·: zijn op de lijst van de kommunistische partij te Rome, of- . schoon hij niet tot de. KP ; behoorde. ~ Spine Ili heeft op di t ogenblik l niet alleen zitting in het Itali- • aans parlement maarisookeen lid van het Europese Parle-, . ment. · · Vele Vlamingen kennen hem omdat hij herhaaldelijk o.a. te Antwerpen het woord voerde als stichter e n animatorvan het t, Komitee voor het Kongres van het Europese Volk dat in een ~ aantal (piloot) steden vrije; Europese Verkiezingen organi-.· zeerde in de jaren 1956-1962 (te Antwerpen 56.000 kiezers). ·
U
. l
HA E
:
l
~·
'
t
À '\ lr
'v\.o~-
Vv
e.. \- \? L V\,
""111
l
t }-
' \ t\
\-
Ì'\
() ,
'"" l J
-1 :l-
·'- l
L'\_ .IV\.
ò
~~.
·~ .~ te Antwerpen ·
UE
~:Spine Ili .
EU
AH
., Op donderdag l december ' · om 20 uur organi zeert het Eur.o- ~ ~ pees Studie- ~n l nformatiecen- ,l trum een ontmoeting met Altiero Spinelli, in de zual voor .· Volkskunde, Gildekamersstraat ' 1 stadhuis) Spin elli . , (achter het nam vorig jaar ontslag als lid ·~ van de EG-Kommissie om kan- ' :· didaat te zijn op de lijst van kommunistische partii te Rome. 1 ·, Hij is op dit ogenblik It.aliaans parlementslid en lid van het Eu!'opees ParlemenL Spinel!i speelde een belangrijke rol in 1 de Europese Federalistische be- · l weging. Als st.ichter en anima- ~ ~: tor van het k omitee voor het •· Kongres van het Europese Volk r sprak hij herhaaldelijl{ te Ant. werpen, naar aanleidin g van de '· vrije verkiezingen voor dat Ko n -1 ~ l
U
AH UE
HA
r
HA E
.
----------- -.......-~ ..........,.__ . . . . . . . 4 ' ·
,. gres.
de··
l1
v
s
est~en
j aar na ...
,
t
r
Europese.verkiezingen Esic-groep reaktiveert zijn we:rkzaamheden king treden, moeten wij van de· (van onze redakteur) · meester Craeybeckx vooraan, Als het God en James Callag· deponeerden hun stembiljet- ' opgaande deining gebruik maken om de onverschilligheid te han belieft zullen er volgend ten in de urnen. doorbreken, om een ruim de ba t jaar in de EG-Iidstaten recht· . •Antwerpen heeftdeverdienstreekse verkietingen worden ·- ~-ste,. ·z~gt ·ons ··Ludo Dieriekx al · ··· OP gang te···brengen over de · inhoud va n een nieuw Europa.• De Europese fedoralistisehe dan .l5 jaar mensen te beweging van Spinelli (MFE) is in 1971 gefusioneerd met het Aktiecentrum voor de Europese Federatie (AEF> in Belgie ·.. ,vertegenwoordigd door de Beweging voor de Verenigde Sta.· ten , van Europa (W alter Kun· nen), de enige die organizato. risch sterk uitgebouwd la. Spijtig genoeg is de eendracht niet van lange duur geweest. De h. Dierickx heeft gemeend zijn ontslag te moeten geven uit het bestuur van de centrale organizatie omdat een Europese Cyclus werd ingericht in samenwerking met de als •Uiterst rechts• gedoodverfde groep Alternatìef. Steen · . d es aanstoots is o.m. de houding tE!genover... Zuid-Afrika! : Omgekeerd zullen anderen allicht ongenoegen ncmen aan ' het feit dat bij Esic een podium word t verschaft aan kommunis- : ten wier Europese geloofwaar· digheid aan enige twijfel on· ·\ derhevig is. De adelbrieven van , de Esic-groep zijn intussen 1 waardevot genoeg om de hoop te wettigen dat onderlinge verkettering niet de voorrang zal krijgen op het poaitieve Europese werk.
parlement. Dit vooruitzicht hebben die de Europese idee heeft de Europese federalisten wilden uitdragen; d ie organizanieuwe moed gegeven om een torisch en denkwerk leverden werpse waren opgesteld tij- in de laatste jaren wat stagne· · en het aksent legden op Eurodens het weekeind van Zl-22 rende werking nieuw leve n in te pese verkiezingen. Nu deze in oktober 1961. blazen. h et ~tadium van de verwezenlijDat is o.m. gebeurd met het : Europees Studie- en Informa. tiecentrum (ESIC) gevestigd in ' een lokaal van de Handels, beurs, Twaalfmaandenstraat te Antwerpen. Dit centrum dat over een unieke biblioteek beschikt, was hoofdzakelijkwegens tekort aan financHHe middelen, in een winterslaap ge. raakt. Het is nu, met een furieuze inspanning, gereaktiveerd. De biblioteek is nu weer \ opengesteld van 15 tot 17 op maandag, wocnsdag, donderdag en vrijdag. Een cyclus van lezingen werd . georganizeerd waarin, tegen · Spinelll, een vergrijsde Euro- · 1 de achtergrond van de aanpa - militant, was in de periode · : staande verkiezingen al de · 1956-1962 de animator. van het facetten van een «Europese Kongres van h et Euro pese volk ·i demokratie in opbouw,. word e n da t destijds in dcrtig Europese · ' belicht door eminente sprestcden onofficHHe verkiezin· ' t kers. Dat gaat van Karel Van gen organizeerde. Esic - men- · · Miert tot Leo Tindemans met sen van nu, zoals Ludo Die- . , · als extra Altiero Spinelli, gerickx, Raymond Maes en Bob wezen EG-kommissaris die nu Verschooten waren de toen • in het Italiaanse parlement jeugdige protagonisten die de· zetelt voor... de kommunistize verkiezingen in Antwerpen .. sche partij! «Hij spreekt, zoals organizeerden eerst in 1957 en : i reeds aangekondigd, heden dan met groot sukses in 1961. , donderdag l december te 20 u. Openluchtkiesburelen werden i in het Museum van het Vlaams opgestelc:l en meer dan 56.000 Kultuurleven, MinderbroeAntwerpenaren, --- =--=-- · ________met ,_ , __ burga_ _ c:lersrui 22 te Antwerpen).
c Een
van de 99 kiesburelen •
U
AH UE
op • straat die in het Ant-
HA E
1
HA
EU
AH
UE
:1iiiiii;;-;,i~vz~:7~~~9Zfe1h:l!oj,u;,d~e;~"iiv;o~~o~~r~-·~e:,~•;n~-~E.;.u~;r!:o;; ;p•es me~r
l
l
~
~
-
__;.Ao
- ~ .. ~
~--~-· -- -'
-ro Spi 1e li over de~ Q.çc_~-11~ ~f J...c.\-uro ese Verkiezingen ~.;_ oL ._ ~. ::t t Uiteenzetting voor Eur,opees Studie· _~ en lnformatiecentrum te Antwerpen .:~ !Dondcrdaga.vond h ee ft de It a• Ha anse polit-i cus en gewea\en lid va.n l d·e E. G.-Com mis,c;ie, Aliic ro Splnelld, t e An.tw-e:rpen een k ernacht ige, gei:ns-pireerde uitee.tl!l.etting gehoud en over de komc-nde Europese verk.iooingc n.
Htj heeft 2'.i·jn -faam vnn orlg ineel df:'nkcud en ovcrtuìgd mi!Hant van er.n voor,uitl>trc•v ende E uropes·e eenh cid a l-le eer aangedaa n. _ De bijeenkomst in de zaal van het Muse um voor Vol k skunde, G ildf"ka-m f:'r straat. wa s geor,ga niseerd door het Europese Siud"ie - en Illiformatieccntru m en h et was de gede1ege erde -bchcerder va-n dit cen trum, d e h . Ludo Dicrickx, die d e spr eker van dc avond inkiddc. H ij schetS'te hem als cen overtuigd democra at d le onder h-et M ussolini-regime 10 Ja-ar in de g·eva111genis zat en 6 jaar l In ba lli n ~sch ap VCI'toe fde op een eila-nd . Deze o vertu igdr. !it rijd f'r voor Europa W flS va n 1!170 iot 1976
lid vn n dc EurntY.'se C o mm is~ie. In
i zich
als
h ij on t slag om op een
onafhankelijke
a.t•;
kandidaat te , stellen voor de It a l!a.ans·e verk.iezln· ~ - :"---' ' --~ ______.__
1comm-unlstische lltjst
EU
rda i Jaatste j aar n a m
AH
UE
1
\.'+
gen ee-n sta-p ·die . toen wel en~~ • opsclludding vel'IW'ekte. Splnelli ze.-: telt t hans in het llta.liaans parle• ; ment en is -k andid·a-.'t voor de. Euro-pese verk·iee;ingen. t Spjne-lli wees er vooreerst op. da.t deze ver-k1ezLn-gen re~ds ~M'der\ ltl [;7 voorzicn wcrden, want 11 iet A-l• lcen de rege1,ingen, ook. de volkeren moesten Europa bouwen. Vll~ Europese verkozenen, zo zagen be\ de grondleggers. Ma.ar niet.s ge.. . beurde, wa nt de regeringen, vert.e-, genw<>Od·digd in de ra.den vnn mlnisters, wilden niet;s van hun -macht a.lfstaa n. nooh aan helt tot nu toe .door de nationale parlcm11nten verko7Jen Europese pa.rleme'lt, noch a an de commissle. In de kle1ne· kring van nationale gezagsornger:s. en «eurocraten » hoorde men m~r en meer dat de Europese opbouw te ingewikkeld was om vo.Jr d~ k1e7..ers ic bren-gen. Mnnr d~ bouw . vnn Europa sclllet ntet o~ Wes~ . Eu1ropa wordt meer e11 meer .hankellj'k van de V.S. Er heen;t·. ontmoed-iging_ Dooh we sLna n voo»grot.e econon:tiSche wer•! 1.~}-)l\)ble· : men. · VREES VOOR CHAOS
Inlfla tie, werk'loosihel'd, moneta i~' perlkf' lf'n , dnt 1\lles lknn n-lt't 111'11~ 1 'n atloll •tl e weg wordt-"n O,Jgc•losL . 1-let V·t'rde r a·llbro-kke-len van het wein:ige
HA E
U
AH UE
l
HA
d a.t v::~ n « Europa. • ove.reind staa.t, · rrou l<' i-d c n tot njCUJW nat ionalisme en CJh.aos . wat ._ onder meer -- d• ·· l Amerlka anse en Bov'Jet hegem~·, 1 nioeen no-g verder zo.u verster-ke-n; '· Me-n wl-l , me n moet zel!s de Euro- · pese Oemeenschap .in stand houden. En rooals rro dlk.wJijl.s in het Vf.'rled<en heeft men de c stem d es volU. ·: podig om nleuw elan te kri .l gen.: Vnndn l\.1' l w t besluiLt ~ee:h-ts.i reckse ve-rk!iev..i·n gen voor hetli Europees per.•' .lement te houden. -.' • De « pol
ltl~n
:f
beurt kan
;-leiden tot het venwerrenlljken ~d ,een wa:ar>adltirge Europese regermc • : mét een eigen ooono.mische en eeG ~ elgen buitenlandse politiek. ; ,· De in de versclilllende hmden ,_ ( tradi !Jionele pnrt11jen zu\len er ' snmengcbundcld ook VP.rlc~e n.. . 1
l
- '1
woord igd zijn en de socla!ist-t~·he
• zsl de grootste fra.ctie word('n, · Muar in dn.:t pn.rlement, ~.o~oe11
' eige11 geplogenhede~ ~ dJsctph" \ nes, _zullen nieuwe imt!at-JeNn kun. · n en ontlu iken, zal opnleuw het g~~ te pa rlementa-ire debat mogdlJk · worden. zo verwaoht alth,m s de ffl)r ek er, d i e ook hoopt da t d.:. V('t\o nieuwers het d an zullen halen op de « lmmobil-iswn »- Als de H1itLen eerla.n g tot een be-slissing komen, d an zullen we spoedig nà:llr de : Europese stembus kunnen, aldull ! Spine lli die het zeker· cte -moe1te 1 wa a.rd a cht zich in te ze-1-tR.n vooe ' · deze verkiezingen d.ie dé.·. Eu·rt)pesa • eenmaking · ,nie\J,wt Vaart :· ~UI'Ult!ll ,
l mct~· _:~ -
.. . r: .
~·:
•
~
.. ~ . . ~ ,·~-; .,t·'
·--~ ...:.·.:~~.:.. r~~-·-- zj !
,.
een
AnfJW'OOraend. OP 'te·. vertc'aeh-." ' te!n ~raag, ·zegde Spinell1 ten : ste!4 _ li.gste dat hij zlch ten o\:erstaan ~
. van de eonunun'isten tellrens . on. ailhankelijk opstelt als h!j -d~t wil. ~ Mnar hij noemde de_ Ital lnt\llse ·• cornmunisten ook «een_ wn.n-rborg voor het democra.tiSoh her;;tel» in _Ital'ie. Een sterke linkse ~tu.wing '-- a.clht hij noodza.-k elijk en hcllmam ~voor de opbouw van Eurooa. ':l 1 ' onder de belang&tellendt'u voor t '· de boeiende uiteenze.tti.ng va n ·spe. ·-nelli j herkenden we· vollfaovertecen- ' ' .woordi&er Lode -~ • ~;, · . - :
1
u.
' : · ··:· ,: ,: .-;:":
·~ ·~t •f" ~r: t:'. :
J
1
~: -. ,:;~ \, .•~ 't
$/:
:-· . ,.
.'
A tiero. Sp.i':'elli te A_n twerpen:
. · '··.··
.i
.:~ ' '.::l' '
' .' '.,,· 'l
.
.·r.
1!116. Coup d e th élìtre. Altlo:>rn Spln('ll l, lirl van cle F.urop('!le cllmnt.cmt cml t'l lar; om 11.!!'1 ka IHlhl:utt vnnr rlc m•.tln na le verklc- · zln gc n t e tun ,c rr. t• op etc IIJst van de Halilla.n~e K.I•. Dezelfde Spin elli, (lie In l!lH in 7.l.in manlfest. van 'Ventotene, de rrond&lar lerde voor een EUt'O]Jf'o;e federnU!!tbche hcweginr;. . Hct Europr.cs Studle- en ll.tformatiecentrum nodirde ~pinelli ult naar Antwerpcn.
Eon wmdlr•. '''·'" man
mt s~l e,
·'
•
h" •i.
.
''
.
~~
UE
lnrrld VANDER VEKEN.
AH HA
EU
~~~ert~t!~~:ne~n~::~e~~~~u!:e~;l
.1 \ kracht.tm ontwlkkelen.) . . -~ • Er is mljn inziens maar ~én'; verweermlddcl daa.rtegen : he~ scheppen val) een Sollde demo-\ cratie. En dat kan .slechts ge-,• beuren op Europeea niveau. • /
AH UE
U
Zo zie ik het Europarlement
HA E
.
,r.
l
......
Altiero Spinelli (70;
«Ee n · n ieuwe politieke arena. Door het volk verkozen vertegenwoorcligers. die op Europees nlveau grate problemen kunnen aanpakken : hoe ult de crisis t e komen, de houding tegenover de Derde Wcreld, de verhouding me t de Sovjet unle, de onmacht van de huidige .structuren.» «Ik verwacht niet dat alle ' I.~ ttit.gerrlc.cnd nn d e Ew·o Europese : ·volksvertegenwoordifr~pese mentaliteit niet ver - zoek gers er van bij de aanvang met « D.e Europese bewu::;twording uitgesproken . heldere gedachten ì zit · gevangen in nationalisme. in zullen zetelen .. Hun campagne ·>' Hoe wil je dat ze tot uitdrukzal in eerste . in~tantie in het ·· · ktng komt? » · : teken staan van·· de n ationìile
~
•• }
,·
Structuren kunn en geen men'sen · veranderen, ze kum1en ze wel conditioneren. Instcllingen , kunnen helpen om de Europese ~t pcrspectievcn . en de Europese bewustwording te bevoordl'len. fi Er moet. een mlnimum bestaan, ; n atuurlijk, maar gezien de e;Europese gedachte overlrrft, j heeft · ze wortels. Hrt is nirt zo' inaar 'een na-oorlogse mode.~
.
..
het ~xtr.eenl. rechtse fa.sctsme, ,. noch hi . he~ 1 ext.reem linkse terrorl8me. In .. l dien de toestand evenwel ver-
«
;
;,.,
J
U .staat bekend al.s een ste r ke Geej de m ens ·EtLro pesc structuren en ze zuUen ztch vanzelf als Europ eaan gaan ··u edragen.
·
~
1· gevaar, noch ln
1( stru.ctù.ral ist.
llngen ittiletz.omen.
r~MI r,
"l• •w•••
•
·. :
· een evolutie merkbaar. Democratie en Europese Unle wa ren · door haar als prlnciprs aan /':·vaa.rd. Daardoor benaderde ze sterk ml jn vìsie. » "' In 1976 was ItallP. ontspoord. ;, Het verloor alle coutacten met · a:ndere landen. Opci (Lt het zlc h zou kunnen herstellen, was no·~ dlg dat alle dcmocr aUsci·le · krachten zich bund eldP n. Op cJnt ·~ ·ogenbllk h eeft de commun!sti; · sche partij mlj èen plaats op haar lijst aan gebo
'. Zelts · op ' conferc11 t ir.~ die haar : daart oc d 'e ka.ns bieden, worden vaak nationalistische · stel-
el•<•nl pok. Err
• l.
hd " " ' ' re,iohl Maa. hl! ond..,l<eopl llallaaa..l accent met brede handcnrebaren. Nernus wlpt zljn voet de -Euro• pese a.ffiches. omhoor. dle over de c!)nferentietafel hanren. · Wlj praatten vooraf met ·Splnelli, in' een bar~autje Yàn be~ i Museum voor Volukunde. : \·
1,~ « Sedert jarcn WllS er in de ~ Italiaanse comm un istischc pnrtlj
:
~n
~J
•
'
i'
__, .•.. . "" '
.. ,.
1
'
l ; : ! :
i. \.
belangen, die zij binnen -het ,Ì Europarlement zullen verdedigen.• En natuurlijk zal Frankrljk. · weer de nationalistlsche viool spelen. Hoewel, reeds zijn de · Gaulllsten verdeeld, zon~s ook _J1 de Engelse · travaillistische par:- · tif ve1:deeld is. De anderen zul- ~1 len, lleem · ik · aan, wel een Eu- ·;:) ropese koers"varen.• 1.' «Het zaJ. een -lange, niet al- 1' tijd m'a kkelijke strijd worden. -~ Het eindresultaat ? Een .' soort' ".: ,van Ameri~~-~n~ , pa~lew~~~ · Wis~::·:· • 'schien i . .:.·. i· ··"~' ·. ··.~fr-''f,'J•·~*. ,r'.
· · .· · " · ':'';''•./''~, ...;~~V.>;:;i~·-"~f.11
/\l f\t
' tJvvc.
'1\ ~~ . rr.· ···:
..
·''''':"'~~
·;· ·
..
' · '""' ~";;f" ;'l1'!
·.het· (
« Omdat ook
!.
U ki j la dc toekornst van Euro- i ' pa opti m zstisch tegemoet? 1! 1
UE
« Euz·opa bli jft een gevecht en ) , h et R.ntwoo rd op dio u!LdrLging \ 1 znl nwn ll il'chl.<; op hrt cinde 1 ,1' k cnnen. Jo kunt als toc Rchou- .. wer da t nnt.woord afwacllLcn,, je 1" kunt er ook voor vechtcn. :. ' . « Belan ~rljk ls clnt or nu nieu- 1, we krachtcn zijn en dat die \ verplich t wordcn om zich in he- 1· weging te zctten, om los te ko- t men van dat bureaucratisch, !. . admlni:-;traticf 'kar~kter. 'Hi.er 1
~· llgt een gans terrcin van poli- ::
HA E
U
EU
AH UE
in zowA.t · alle communistische . part1jcn vanr Europa, zowel in Italie als in Frankrijk of Spanje. Zi j :t.ijn gaan beseffen dat d e d emocratische · inste!Hngen • nlét enkel ec11 zaak van de 1 bourgeoisie. zijn, maar verove' ringen waaraan ook de arbei" d ersbeweging heeft deelgeno• · men en die bijgevolg ook door · di eb eweging moeten verdedlgd . worden . » « Ener;(.ijds '\s er dus een ber, weging die wcigert de Sovjet;• un io ltls model te nemen . op b\nncnlancls Vlak, wat resul bcrt · 1n ccn cit'r ltlame aan de nationaie polìtlck. » « Anclerzij ds is er cen \nter• n ationaal Eurocommunìsm e, dat z\ch afzr•t tegen bepo.Aide impcrlalistische tcnd cnzen zoals dio zicltl in de Sovjetun\e manifes t.eren. En hier zi.i n de alter• · natiev en e rg uiteenlopend. Frankri jk hccft hct bvb. ovcr de nationalisl.ischc boeg gegooid , . Italle over de E uropes~ . »
W egens u.w ho!Lding tegen.ove r het jasci.sme van Mussoli.ni werd U d e,· Lijds l.i en jaar gevangen oezet en doarna nog eens zes · jaar v crbannen naar . het eiland : Ven totene . Schrikt U niet, nu : opnieuw fascisti sèhe ·tenden:oen : de kop opsteken ? · • . c
Het far-ctsme is ef'n proclukt
nn .Clt
ontbin~
_v.an.._cle _.~.!·
.,
HA
, commu ni sten - zii het dan als ,· onafhanlce lijk, kandidaat en ,.. U ben t jcrvr11 t Europei' r. Stel t zich va ncelfs11rekr.nd de v·m ag naar Ile~ Euro - communi.~me . « Men stelt ecn evolu Lie vast
AH
: . tieke ìnformatie en actie opcn. i · Aa n de Yoor nvond van de Euro- . pese vorkì czingcn kun je ken- . ,' baR.r makcn v; a t de i:lZet da(tr- L vnn is, wrll{C mn.nnrn zich ach - : ter d le doclstellingon scharen. » ' 4 ti U stond QP de lijst van de
'l .t
l
t
v
~ ~ v
6
l 's-
ì
'
-
\\~ / 0
\
UE
t'._ \
AtH.I ~~s 1~ouden
U
L
AH UE
HA
EU
AH
ANTWERPEN. - Op uitnodi- rugkeren naar de vròegere na- . ging va n h et Europees Studie- tionalistische strutturen . ·· cn lnformatiecentrum sprak de in verband met de Europcse~ h. Alticro Spinelli, lid van het Verkiezingen hoopte spreker : ltaliaanse en het Europese par- dat de verkozenen zich anders lemcnt . oud-lid van de EG- zullen gedragen dan diegenen . ·. Comrnis~ie en animator v~n de di e nu zctelen en rlict recht· Europese bcweging voor een · streeks gekozcn zijn·. De ·recht- J hcp crk t gehoor over ,.Wat strccks verkozenen in 1978 · morgc n mct de Europese volks~ moeten . Europees denken en ~ vrrt cgc nwoordigcrs''? . zullcn als .{jusdanig moeten' ~ Sprt:'kC>r' s t<.'lde vast da t de rege- presteren · willen zij via demo- ' rin g~hoofde n va n dc aangcslo- cratische verkiezin.gen opnieuw ~ ten l id~ tat e n zich dc jong~'e ja- verkozen worden voor een re n nv c rwcgt't'ld hcbbcn moe· tweedc mandaat . ten bcz tg houden met problc- Bovendicn bestaat de ·hoop dat 't mcn .1 h dc energie. dc sta bili - de . vert.è gcnwoordigèrs van het ~ f(>it var'l dc muht. de diverse Europees parlcment ìnindc(. po ltti(•kc ontwikkelingen. de partijpolitiek zullen rcage.ren ' , ~tn i d ll'gcn de werkiO(')!>ht>id en dan in nationaal verband . Deze ' dtt· ~ mccr. Aan de Europese ervarlng heeft de h. Spinelli ,' vcrh cl ing r:•r) .. die reeds voor- herhaalde malcn opgedaan · tij· · • . zic ti w ;iren in het Verdrag van dcns stemmingen in Europees .: Rnm.:' in 195 7 wcrd uiteraard verband. · Verder ho6pte spre~ ' mindcr aa ndacht best.e ed . _ ker · dat , uif•·· de nieuwbakken D..: h:,. Spine Ili no.~ind ~ dè reèds·:,' "?-~k~ert:ege!l.~oordigers : · : e~m~ a fgc lcgdc weg ·---:l.hoe· gl!riJ\~ di e . ,, m~.uwe -e.' \:meer .o pen pohhe~e( . d:111 phk ntag Jij~eJ,l ~ belang- '.SII) t· 2;PU, .gr~~iCtl, . Wanrui! .'t\ieU·) i rijk gl:'noeg 0111 verder te gaan. wc id'e éen en ' inno va tìef ·'kunl ·.
HA E
..
we
t~oe!~.n t~· ~_·~:~·.~1~o~i~r;, 0 :~K:2.9 ~.~.;;...w. :\ J'i
.
'
f' _ _ _ __ __ ._ _~------------------------------------
E .
~
. d
G VAN~ . ., ... . __ ......,E VERNIEUWERS . .. · 1 . l
'.
,l
.J
\~.~
. ~ . . ·.. . ""t\·::
t)· ~,,·! .. !.A ~·
Jll
.. il,,,..,f"' •..t;
UE
}'"
E
.,
..
AH UE
-------...,----_.,- -- - - . . - - - - ·-
{
U
}o
HA E
.J __
d ui d e 1ij ke id eeen h e bb en, zu 1len de scheidin gslij nen in qe debatten niet naodw.kelijk via de tra d itionele frakties verlopen. Volgens Spinelli zullen in het Europarlement twee groepen ontstaan : de vernieuwers
HA
Spine !li wees .rop dat in het nieuwe Parleme nt. iederee n voor een totaal nie :we situatle zal staan · alle ve rkozenen zullen groentjes zijn. Omdat de polit.ieke parti]erJ bij deze eerste · verkiezingen evenmin reeds
EU
AH
ANTW ERPEN. - Na de rech tstreekse verkiezingen zal en de behoudsgezinden. Hij .; het Europees Parlement een nieuwe .Politìeke arena vor- wees ook op het belang dat op J m e n, waar alle problemen die m et de Europese politiek te de lij~ten zwaargewichten ~ m aken hebben ter sprake komen. Het zal een centrum zijn ; staan, die tot de groep van ver-~ van de pol itieke strijd met de Ministerraad, diede nationa- nieuwers zullen behoren. , le belan gen vertegenwoordigt. Aldus ex-Kommissielid SpiDe EG-leiders hebben over- ' nel li, die nu als onafhankelijk kommunist in het Italiaanse lgens niet in de Europese ver- t :·. en Eu ro pese Parlement zetelt. kiezingen toegestemd, na twin- ·1
S \- ;t l l
tig jaar weiger ing, omdat ze , van pia n waren ingrijpende ver- '
nieuwingen door te voeren. In a de geschiedenis hebben de prtn- f sen steeds parlementen samen- ~ geroepen in de hoop steun te 1 ve~erven voor hun beletd, . noo1t om het te w1Jz1gen. Veelal is het echter anders uitge-.$ draaìd. De beslissing tot re~ht- ~ , streekse verkiezingen werd in.. gegeven door het gevoel dat de * Europese onderneming de pu- .• . blieke opinie niet meer aan- :! spreekt. De regeringsleiders .~ ·. zoeken een ruimere consensus voor hun beleid.. Ze realizeren zich iinmers dat niets erger zou . ztjn voor Europa Q.an het uiteen-.~ r valle n van de Gemeenschap. , ; Dat zou de verzameling landjes · ' immers voorgoed tot de status ~ · van satellieten degraderen. ,j t. Het Europaes Parlement, zo , besloot Spinelli, moet uit deze , ì dubbelzinnigheid van het ver- ~ :~ kiezingsbesluit munt ~laan. . ,..
c~
G cZ.
A. -;t
~
c
~ ~. '=\'1 . . . t ,_ ' __:.·3.,.L.__ _~-------·
·Eyskens en Schrans voor Europees studiecentrum
,Europees parlement moet; .'een konstituante worden ·~ r
··..
;:
·
,
·
Misschien worden de Europese verkiezingen de /aatste kans (nadat 'men · het
:~ zelfs minimalistisch rapport-Tindemans vertikaal klasseerde ), maar op diverse
t voorwaarden, a/dus Guy Schrans op de studieavond van het Europees studiecen- \ : trum te Antwerpen. E n die voorwaarden zijn ;· dat er een heuse Europese di- . · ; mensie ontstaat ( en geen populariteitstest op nationaal v/ak); dat de aangewezen ·.~ · politici echte boegfiguren ·zijn die meer doen dan al/een maar advizeren, zoals :· het parlement thans doet; dat het vernieuwde par/ement een konstituante voor · ~ :. Europa wordt; dat er een volwaardige Europese regering uit ontstaat. Maar der- ·.. : : ge/ijke institu'tiona/izering za/ van noga/ wat notabelen kamikaze vergen. L_._....._~ . . · · · ·····" · · . · ·.· ·., ·; · ~ ... · Vclgens Schran~ bcantwoòrdt hct Europccs prag-.
UE
f matismc van 1957 (vlak vo6r dc goldcn sixtics) nict · v mcer aan dc problcmcn van nu. Hct is onwcrkclijk dat de ekonomie ce n vrije màrkt schicp zonder ccn · ' minimum aan sociaal-kulturclc ccnhcid. Allcszins is ~ dc politiekc cenmaking nict automatisc.h gcvqlgd - · . op dc ekonomische. lntussen is cr ~n noa ccn beeL andere visic op hct levcn gegroeid.
AH UE
HA
EU
AH
fEuropese verkalking
r Ca~pediem-isme ...:~ .. .· ~. ~
··-· -··- . ,
Eyskcns ZICl de wercldekonom1e vcrschu1ven van
t : onze kleine ring, naar de Grote ring (Zuid-Amerika, ', Zuid-Azie, Noord-Afrika) waar de Amerikaanse int' · vesteerders nieuwe kansen hcbben gezicn.
. lt: ;
HA E
U
We beleven een vrccmde· curve in onze geschicdenis: we moetcn doorheen cen knelpunt ; zal • het ce n buigpunt zijn (dat alle kanten uitkan, of een •.. ·breekpunt? ·Het is ecn momcnt van kollektievc of · ~· individuele wcekheid ; zijn wc nog blikscmaflcidcrs; of word t Europa een appcndix cc n Eurafrikaans ge' bied? Wordt hct cen 'carpe dicm-isme'? Wc dreigcn ··· een gencratic van toekomst-vcrslinders te worden, . die geen 'grand dessin' meer hebbcn. Wat doen wc t· d'r ~an? Vooreerst erkennen dal de welvaart geen t. · verworven recht is en dal ze elke dag opnieuw moet ~' veroverd worden. Vervolgens mochten we dringend . f" nog eens dç, lessen uit de krisis va n 1930 herlezen: ~ toen dook ook dc duivel van het protektionisme op, · 1.· en bestond de jacht op de vreemdeling. . IJ ì.:fl Het Europa der 9 is door de krisis gedesolidari- ~ t· ~ zeerd; elke vordering is stilgevallen (Tindemans cn • Werncr - ovçr de monetairc inteJratie - wetcn .
i
hct best) cn inlussen .wordcn door dc wisselkoer· · j sdumpmg overal prem1es aan de export betaald. ·, En toch. Wat is niet allemaalmogelijk geweest op ~. dit Europese. schide~ewiland? We hebbken een planect ·.. ge-europeamzeer . e moeten oo nu va n onze t: ziekelijke kleinheidswaanzin afe n onsze.lf niet ver· lammcn. Het is duidelijk ook de krisis· van dc spiri- . , tualitcit; of het verband tussen metafysiek en infla-
f'
W ic
-·~ ···L-
. _... .. ,;_i...''._ · "_. ' ._.·_ :·~-~-....
.· · Mark Eyskens stelde vast dat ons algcmeen on~ ~ vermogen leidqe tot multiple sclerosering. Het is 1 ~ tijd dat we een onbarmhartige analysc maken van " dc krisis. Dele is gcen voorbijgaand hard onwcdcr, maar een grondige wijziging vail het klimaat c n zclfs · ~ ecn aardverschuiving. Er is overa1 een vreemdc samenloop :van om1 slandigheden . Op 15 aug. '71 wordt de dollar losgc~ koppeld van hel goud en laal Nixon (in de greep van '. dc Watergate-oklopus) dc dollar vlotten en deva'; luecrt. Tusscn 1945 cn 1973 zijn de grondstoffen in . ' rcele tcrmen gedaald; dc olielandcn vcrkochten ~ meer, maar werden cr nict rijker van. Tcn slottc· ~f kwam het vcrslag van dc k1ub van Rome ongefr 'nuanccerd maar apokalyptisch dc wcreld alarmci. ren. . · ? Nog ce n teken van tegenspraak : de apostelen van l~ de hulp aan ontwikkelingslanden gingen plots ~ steigeren, omdat ze zie h nict konden verzo~nen_ m~t ' het verrcgaand vérzaken van de wedcrkenghe1d 10 . ; de akkoordenwan Lomé. Dczc warcn in cen euforie ~ .. gestemd, tot men ontdekte wat hct ging betekenen · : · voor onle textiel, ons staa1, ons papier, edm. Dc ;; pendei van de ideo1ogischc wijzigingcn ging_ plots ~. sncl over e n wcer. ·. · We ver1iczen dc toenemcnde konkurrentie va n " de Oostbloklanden uit het oog; langs hct Duitsc gal ,:; in de ekonomie (waar men nog droomt van hcl { oudc. vaderlarid) wordcn wc gekonfrontccrd mel ~ ecn ckonomisch regime waar dc koslprijsbereke· nina zondcrlinac. kapriolcn kan on.maa r,nakcn. · . .
t
t_:.$;l
)
·-
.m;
j
: ·i
' : .•
t '' .j.
l h
c ...
·.!
l
•
,.
............,
1
~ mee worden bedoeld de moeilijkheden
l die
UE
om dat zij ee n e rnstige kans inhoudt op ee n gro ndige w1jz igin g in het gedra gspatroo n van de !eden van deze assemblée. Ee n meer ed ukatief ingrijpen van de volkS \'ertegenwoordiger en van zijn spontane en gestruktureerde aanhang ka n tot gevolg hebbe n een g rotere belangstell ing van de publieke opin ie en verstevigi ng van de partij- en vakbondstruk turen over de grenzen heen, d.w.z. · versnelling van het integratieproces. Noodgedwongen zullen de nu u itslu itend nationaal gestruktureerde partijen zich Europees gaan organize ren en dit om de eenvoudige reden dat er moet
AH
is immers niet afhankelij k van de wil en de stemmen van zijn arron d isse mentele kieze rs. In zijn persko nfere nt ies, zijn publikaties, zi jn redevoeringen, zijn kiescampagnes zal hij over zijn ak tiviteit in het Europese Parlement ten hoogste terloops een woordje zeggen. Over de problemen die er rijzen, over de fron ten die er gevormd word en, over de verordeningen en de richtlijnen die er besproken worden zal h ij zijn kiezers niet inlichten. Hij moet immers door hen niet gekozen en herkozen worden. Door middel van de Europese verkiezingen zal hierin verandering ontstaan.
EU
In verg elijk in g m et de bes taande . toes tan den, za l de rech tstreekse verk iezing van het Eu ropese Parlem ent op veel gebieden vooru itgang m og elijk m aken 1n d e politieke ont' wik. keling ''an Europa. Op één punt willen we hier nader ingaan. De ]eden van het nieu we, rechts treeks r verkozen parlement zullen niet . meer lijden onder h et euvel dat de f leden onrech tstreeks worden aanger duid d oor de nationale parlementen, het zg. gebroken mandaat. l Wat wordt h ie ronder verstaan? Hier-
: -~· ·
."' .r,
De gewone kiezer van zijn kant zal waa rschijnlij k onmiddellijk de ware dimensie van de ope ratie ontwa re n. Bev.rust of onbewust zal hij stemmen voor Europese partijen e n voo rmannen d ie internati onale bekendheid verwierven. Dit zal gebeuren alhoewel de kies.stelsels en wellicht ook de partijstruktu ur bij de eerste beurt nationaal zullen blijven. Zo zal een Antwerpenaar die voor een lokale socialist stemt in feite stemmen voor Brandt of Mitterrand en zal de Duitser die Tindemans een kans wil geven, moeten stemmen voor een m in of meer bekende landelijke CDU'er. Er kan dus gehoopt worden dat door middel van deze verkiezingen de Europese multinationale federale demokraUe zal tot stand komen en dat deze nieuwe soort demokratie geleidelijk een wer-
HA
voortvloe ien uit de onrechtstreekse · aanduid ing of ve rkiezing. In h e t bestaande steldel word t iemand !id van het Europese Parlement niet zozeer omdat hij een goed Europeaan is, maar omdat hij b.v. in Belgie een goed Belgisch socialist, -----------------------------------b~~~~~~~n~~~n~w~ teksten, maar ook in de sociale struktu·een goed Belgisch kristen-demokraat, · een goed Belgisch liberaal of een voor- De leden van het gekozen Parlement zul- gestreefd worden naar het veroveren ren en in de geestén van de burgers van treffelijke Vlaming of Waal is. Hij wordt len, zoals alle andere rechtstreeks verko- van meerderheden in het Europese Par- dit kontinent. verkozen tot lid van het Europese Parle- zen politieke mandatarissen, geneigd lement, waarvoor een komfortabele situ·Men mag hopen cl{tt enkele fijngevoell. ment, omdat hij één of andere techni- zijn naar buiten te treden, de pers te ont- atie iri een of twee nationale parlemen- ge Europese demokraten in dit parlesche onderlegdheid bezit of om andere moeten en hun kiezers op de hoogte te ten niet volstaat. Door de dialektiek van ment de toon zullen aangeven. De moeide politieke spanningen en konflikten lij~eidsgraad van de onderneming redenen die eèhter vaak geen verband houden. Zij zullen wellicht genelgd zijn, en dit zullen de politieke solidariteiten over mag niet onderschat worden. Dit wil niet . houden met deze die bepalend warcn · voor zijn verkiezing tijdens de nationale ten behoeve van de publieke opinie, de de grenzen heen steviger worden Dit is zeggen dat er geen nationalitaire visies problemen te ve~eenvoudigen, te drama- wat men in normale omstandigheden aan bod mogen komen. Henegendeel is verkiezingen. Hij zit dus om andere redenen in het tizeren, d.w.z. toegankelijk te maken mag verwachten van de meeste politieke w.aar. Europa wil de nationale belangen verzoenen en niet onderdrukken. Toch Europees Parlement dan deze waarom voor grotere groepen van de bevolking. formati es. De transnationalizering van de partij- zal het debat over nationale belangen ·• hij zitting heeft in het nationale Parle- Kortrom, zij zullen emaar streven hun . ment. In het Nationale Parlement wordt kiezers te betrekken bij de besluitvor- politieke faktoren is overigens reeds met nationale frontvormingen de boven. hij gekozen door de burgers, naar het ming in het Europese Parlement, omdat aan de gang en zal wellicht reeds bij de hand niet mogen halen. Integratie ls niet • Europese Parlement wordt hij gestuurd zij naar alle waarschijnlijkheid aan hun eerste verkiezingen ook voor de gewone het uitschakelen van nationale en regionaie visies en krachten, het is een toe· door zijn kollega's, parlementsleden. De- funktie in het Parlement een normale man een werkelijkheid zijn. bestendigheid· zullen willen geven, wat ~e breuk in de mandaatverlening heeft Vooreerst is het ondenkba.ar dat Euro- stand van evenwicht tussen middelpunten middelpuntvliedende ;..tot gevolg- dat de mandataris in kwestie behoort tot de allernormaalste politieke pese socialisten, kristen-demokrat~n en zoekende · wellicht een goed Europees parlemen- f!Jllbities in een demokratie. Uberalen zuiver nationaal aan de verkie- krachten, toestand die maar een zekere ..tatr zal zijn, maar meestal in gebreke zal zingen deelnemen. Op zijn minst moe- vorm van stabiliteit kan verwerven blijven wat betreft zijn opvoedende taak ien zij voor het Europese kiezerskorps dank zij een licht overwicht van de lo.v. zijn kiezers voor zover het zijn Euroverschijnen met supranationale pro- krachten die het gemeenschappelijke .De rechtstreekse verkiezing van het gramma's goedgekeurd door supranatio- st~llen boven hetgeen verdeell · . pese bedrijvigheden aangaat. Zijn berDR LUDO DIERICK)ç ; kie~ng als lid van 't Europees ~arlement Europese Parlement is dus van belang nale kongressen
·J
l l
HA E
U
AH UE
VRIJE TRIBUNE
Europese demokratie -.
,......,......,.......,, .......... _
. ...
.
.
,
.~..Ji&;,b.~·--~ · ioii: ·"'""·~·~t.bJ~ · .~J,:òdlo...- · -~~;;;;.,.-..
..........._
,•:.;_,.
';.II ••
C:.
L
-
•A.
t
,
•
!
--; · • . ··, -
j'
t
96 Cointat
UE
Ainsi, grace aux propositions raisonnables de M. Shaw sur les autres points du budget et à cette proposition de compromis sur le Fonds régional, nous arriverions à une solution qui reste dans les Hmites de l'enveloppe générale de la masse de manreuvre, et sans qu'on en parle trop officiellement.
HA
EU
AH
UE
HA
Si nous ne le faisions pas, nous courrions un grand risque. En effet, il suffirait qu'on accepte cette position du Conseil européen pour que le Conseil ·de Ministres, chaque fois qu'il se heurte au Parlement, demande · aux chefs d'État ou de gouvernement de statuer unilatéralement pour qu'automatiquement les problèmes soient résolus sans qu'il y ait eu concertation parlementaire. C'est la raison pour laquelle il faut essayer de trouver un compromis. Nous comprenons parfaitement les raisons techniques qui incitent la commiss.i on de la politique régionale à proposer 750 millions eri engagements et 525 millions en paiements. Mais si l'on détenait cette position technique, on dépasserait, camme je l'ai dit tout à l'heure, les limites du raisonnable. Nous ne pouvons donc pas suivre la commission de la politique régionale, malgré les arguments· qu'elle présente en toute bonne foi. Trouvons donc autre chose. Notre groupe, et Lord Bessborough a di:t tout à l'heure qu'il était pret à se rallier à une position de ce geilre, considère qu'il faut essayer de présenter une solution qui respecte au moins l'enveloppe màximum de la marge de manceuvre, c'est-à-dire 129 Muce pour lés engagements et 95 Muce pour les paiements. En engagements, M. Shaw propose une augmentation de 86 Muce. Des 129, il en rèstèrait donc 43.
AH
Par ailleurs, on mettrait en cause le principe de l'annualité du budget en prévoyant à l'avance ce qui se passera en 1979 et en 1980, et je ne peux pas song.e r un instant que les chefs d'État ou de gouvernement, qui sont par ailleurs d'éminents spécialistes des financ es, puissent remettre en cause un principe aussi essentiel que celui de l'annualité du budget. Nous avons donc le pouvoir et la compétence de modifier au besoin ces chiffres relatifs au Fonds de développement règional en engagements et en paiements.
que cela ne consti tue point un précédent . pour les années suivantes. En effet, le Parlement européen a commis une peti te erreur dans so n propre état prévisionnel. Nous n'avons pas su prévoir à l'avanèe tous nos crédits pour 1978 et c'est seulement à l'automne que nous avons ajouté quelques crédits à notre propre budget. Le Con:seil a inclu ces crédits supplémentaires dans le calcul de la marge de manreuvre, et, en réalité, il n'a:urait pas du le faire. Car si nous avions voté ces crédits en juin/juillet, ils n'auraient pas été incorporés à la marge de manreuvre. Le résultat, c'est qu!en fait, le Conseil, dans ses calculs, a diminué de 15 Muce notre marge de manceuvre en paiements. Nous proposons de reprendre ces 15 millions, qui sont disponibles et qui ont été indument « colonisés » par le Conseil, en les inscrivant au Fonds régional, dans les crédits de paiement, et donc de porter de 460 à 475 Muce les crédits afférents à ce chapitre. Cela ne soulève' d'ailleurs plus aucun problème, ni avec la 'Commission ni avec le président du Conseil de Ministres.
EU
l'étude de la . Commission sur les prevtstons triennales, nous en retenons la substance et nous n'en retenons pas 1es chiffres. Si l'on agissait autrement en ce qui regarde ce Fonds régional, .on permettrait au Conseil européen d'empiéter sur les compétences du Parlement européen. Je pense que ce n'est pas l'intention des chefs d'État ou de gouvernement.
NoUJS pourrions, par exemple, ajouter ces 43 milli:ons · aux 580 qui ont été proposés par le Conseil eùropéèn et le montant total - 623 - permettrait ·de respecter la règle du jeu dont je parlais tout à l'heure à propos de la marge dè tnanreuvr e. · 1
Pour ce qui regatde les paiements, nous ne souhaiton.s· pas « coloniser » les .95 millions, loin de là. Nous voudrions •s implement régler une petite divergence de vues avec le Conseil, de façon 173
J'ajoute que l'on pourrait enèore retenir une autre solution. Je la •suggère modestement: elle consisterait à réduire les 86 Muce de moitié ; cela ne pose aucun problème dans l'ensemble des chapitres du budget et augmente quand meme de 43 Muce les crédits · d'engagement du Fonds ' régional. Autrement dit, on applique la solution 86 + 43 = 129 ou on maintient le montant de S6 Muce : on en inscrit 43 au Fonds r'égional et on en laisse 43 dans les crédits d'engagement. Voilà, Monsieur le Président, les quelque·s réflexion.S que je voulais faire au nom de mon groupe. Il serait " souhaitable d'essayer tous imsemble, camme Ì'a dit Lord Bessborough, de trouver une solution qui rie soft pas une solution de crise avec le Conseil, car, je le répète, cela serait profondément regrettable après ces quelques mois que nous venons de vivre dans une ambiance amicale et dans une . a,tmosphère de confiance réciproque.
Le Prési~~nt . .:.._ La parole est à M. Spinelli. Spinelli. - Signor Presidente, nelle due precedenti . discussl.oni sul bilancio ho già avuto occasione di esprimere il giudizio del gruppo comunista e apparentati in merito alla proposta iniziale della Commissione: pur rkonoscendo che la Commissione aveva almeno tentato di 174
95 Président
Or, il reste deux problèmes essentiels. Le premier concerne les différents chapitres du budget ordinaire pour 1978 et M. Shaw propose d'ajouter 30 Muc globalement en paiements, et 90 Muc en engagements. Cela me parait raisonnable; cela rentre dans les limites de la concertation et je pense que nous devrions retenir ce que nous propose notre rapporteur. C'est un problème de procédure budgétaire ordinaire et il y a deux solutions pour atteindre ce but. Il y a tout d'abord la solution proposée par le rapporteur; qui est de supprimer deux ou trois chapitres entrainant une augmentation de dépenses. C'est une solution radicale mais simple. Il y a une autre solution, qui est de fai e un abattement sur tous les chapitres de façon à arriver aux memes résultats. Je dis tout de suite, Monsieur le Président, que 'le groupe des démocrates européens de progrès s'en remet à la sagesse de l'Assemblée pour le choix d'une solution et fait confiance à notre rapporteur pour nous soumettre les propositions qu'il jugera les plus judic,ieuses.
HA
En effet, si l'on ajoute ce qui a été voté hier parla commission des budgets aux amendements qui ont déjà été acceptés par le Conseil, on arrive à augmenter -le budget de plus de 327 Muce en engagements et de 251 Muce en · paiements, ce qui est déraisonnable par rapport aux limites de compétence du Parlement européen.·
UE
Monsieur le Président, Mesdames, Messieurs, je n'irai pas par quatre chemins. Hier soir, j'ai été profondément déçu par le vote de la commission des budgets. Cela malgré la sagesse du président de cette commission, M. Erwin Lange, auquel j'ai plaisir à rendre hommage, et malgré les propositions fort raisonnables présentées par notre rapporteur, M. Shaw, qui avait consacré beaucoup de temps à la présentation de ce rapport et à qui j'adresse toutes mes félicitations.
AH
M. Cointat. Monsieur le Président, tout d'abord, je confirme ce que vous venez de dire, j'étais moi-meme, il a quelques instants, en discussion avec M. l_e Président du Conseil et avec certains de nos collègues.
deux ans, mais à condition, tout de meme, de ne pas voter n'importe quoi. Cette marge de manreuvre, après les amendements retenus par le Conseil, est, suivant l'interprétation des uns, de 95 Muce en paiements, de 129 millions en engagements et, suivant le Conseil, de O en paiements et de 50 Muce en engagements. Cela signifie, meme si l'on n'est pas d'acco·r d sur l'interprétation, qu'il ne faut pas dépasser la ,limite maximum, c'est-à-dire 95 en paiements et 129 en engagements. Si l'on reste dans ce cadre, on peut dire au Conseil quelles sont nos nuances ou nos divergences, suivant les problèmes.
EU
La parole est à M. Co'i ntat, au nom du groupe des démocrates européens de progrès.
HA
EU
AH
UE
Pourquoi suis-je déçu? Farce que, camme I'ont fait remarquer certains de nos collègues lors de la discussion sur le règlement financ.i er, il y a eu avec le Conseil, cette année, pour la première fois, tine concertation extremement fructueuse, extremement amicale et confiante. Cette con.certation a abouti à des résultats très positifs : une augmentation de près de 50 10/o des crédits de paiement sur le budget, c'est considérable dans les dépenses non obligatoires. Cela ne s'était jamais vu et le Conseil -l'a fait remarquer, et avec raison. Il y a eu également une concertation interinstitutionnelle, qui est devenue une bonne tradition. Camme on l'a . dit au moment de la discussion sur le règlement finançier, pour la première fois cette année, s'est instaurée une concertation sur le plan législatif. Or, si l'on retenait le vote qui. a été émis hier soir par la ccmmission des budgets, on détruirait toute cette construction qui a été batie avec beaucoup de difficultés au cours de l'année 1977. Je ne dis pas que nous sommes parfaitement d'accord avec le Conseil, loin de là. Mais lorsqu'on joue au bridge, Monsieur le Président, on respecte les règles du jeu du bridge. On ne joue pas à la belote ! Comme le disait l'humoriste français Alphonse Allais, quand on dépasse les bornes, il n'y a plus de limites! Or, nous risquons de dépasser les limites du raisonnable. Pourquoi? Nous avons une marge de manreuvre. Nous nous efforçons .d'en parler le moins possible ; nous essayons de voir ce budget' d'une manière pragmatique ; tout ceci est en quelque sorte une concertation tacite avec le Cbnseil depuis 1'11
Mais il existe un autre problème, qui n'est pas de procédure budgétaire, mais qui est un problème de pure politique: c'est celui du Fonds régional. Sur ce point, je crois que la discussion entre le Conseil et le Parlement est des plus délicates et des plus complexes, car nous nous trouvons en face d'une décision du Conseil européen qui a fixé à 1,850 milliard d'unités de compte, l'enveloppe des crédits d'engagement du Fonds de développement. régional. Or, nous constatons que ce Fonds régional est classé parmi les dépenses non obligatoires et que c'est donc le Parlement européen qui a le dernier mot. Par conséquent, les crédits de ce Fonds doivent rentrer dans la procédure budgétaire et la décision ne ' peut etre prise autrement que suivant la procédure budgétaire. Par conséquerìt, si le Conseil européen estime qu'il a donné au Conseil de Ministres une orientation de 1,850 Muce pour les prochaines années, on ne peut pas dire que ce montant constitue une envloppe définitive et non révisable. C'est seulement un chiffre indicatif pour la période triennale. Nous examinons 112
97 Spinelli
Il nostro -giudizio sostanzialmente negativo sul progetto di bilancio del Consiglio era dovuto a tre motivazioni fondamentali. In primo luogo, in tale progetto di bilancio mancava qualsiasi . indicazione sulla politica delle entrate che giustificasse l'entità delle spese che la Comunità avrebbe dovuto affrontare nel 1978. La mancanza di un'analisi preventiva sulle possibilità reali della Comunità provoca dibattiti inèloncludenti, come quello presente, sul tasso massimo, sul tasso di aumento e sul margine di manovra.
EU
HA
UE
In terzo luogo, anche l'immensa massa di fondi destinata alle spese agricole era adoperata male, perché essa era impiegata per sostenere dei prezzi invece che per una politica di ristrutturazione e di sviluppo dell'agricoltura: cioè tali fondi erano utilizzati per mantenere delle strutture di produzione agricola indipendentemente dalla loro utilità nei ·c onfronti della Comunità.
Vorrei notare che, sebbene i lavori del Consiglio siano segreti, da alcuni verbali del COREPER e del Consiglio risulta che delle delegazioni hanno sottolineato che la politica agricola non può essere mantenuta nella forma attuale e che effettivamente il Consiglio in qualche occasione si è preoccupato di affermare la necessità di controllare le spese: sia le loro dimensioni, sia la loro destinazione. Ma, stranamente, ci si è limitati ad esprimere un malumore, senza insistere per tener ferme le decisioni del Parlamento. Vorrei aggiungere che il Consiglio ha compiuto un altro tentativo - su cui è bene non sorvolare - il quale non gli è riuscito del tutto. In sede di modificazione del regolamento finanziario, esso ha cercato di abolire puramente e semplicemente la possibilità di mettere dei commenti obbligatori; ed è stato solo in seguito ad un lungo dibattito in sede di concertazione che il Consiglio ha rinunciato finalmente a questo proposito : ha ammesso la possibilità di iscrivere delle condizioni per l'esecuzione del bilancio.
AH
Il nostro giudizio negativo era dovuto, in secondo luogo, allo squilibrio fra le spese destinate al sostegno dei prezzi agricoli e le spese destinate a sostenere le politiche comuni necessarie affinché la Comunità possa superare la situazione critica che sta· attraversando.
suddette riserve circa le sue deficienze. Invece il Consiglio ha annullato puramente e semplicemente, senza fornire alcuna spiegazione, il commento obbligatorio che il Parlamento aveva fatto per quanto concerneva i titoli 6 e 7 del bilancio - cioè i 3/ 4 d,elie spese del bilancio, e non una piccola spesa marginale. Stranamente noi qui perdiamo ore e ore a discutere su dieci M.u.c.e. e non diciamo niente quando sono in gioco miliardi di u.c.e.
UE
redigere un bilancio che indicasse anche una poliHca da svolgere, noi sottolineavamo al tempo stesso le deficienze di tale bilancio.
AH
Nonostante questo giudizio , negativo, ci siamo sforzati - et io mi sono sforzato a nome del mio gruppo anche in commissione per i bilanci - di convincere il Parlamento e la Commissione ad effettuare delle critiche costruttive, e posso dire di aver contribuito ad ottenere qualche risultato.
HA
EU
Anzitutto vorrei ricordare che abbiamo convinto il Parlamento ad apporre un commento obbligatorio ai titoli 6 e . 7 in cui si chiedeva formalmente al Consiglio di impegnarsi a rivedere nel 1978 - e non in un futUro imprecisato - i regolamenti relativi alle organizzazioni di mercato, in modo di poter fissare un tetto a quelle spese e di poterle spostare dalla sezione garanzia alla sezione orientamento. Successivamente, in sede di commissione, abbiamo sostenuto le richieste della Commissione, almeno quelle relative alle spese non obbligatorie, e più volte ci siamo trovati anche in prima linea in quest'opera di convincimento a favore delle richieste della Commissione. In particolare, ci siamo adoperati al fine di disporre di un minimo di azione effettiva per quanto riguarda la politica regionale, l'a politica dell'energia, la politica della riconversione industriale e la politica sociale. Ciò considerato, eravamo abbastanza orientati a votare a favore del bilancio, pur con tutte le 17.5
Inoltre, il bilancio trasmessoci dal Consiglio non permette alla Commissione di assegnare dotazioni finanziarie adeguate alla politica della riconversione industriale e dell'energia e mostra una notevole avarizia nei confronti dei paesi in via di sviluppo, poiché nelle cifre proposte è implicito che bisogna effettuare dei tagli anche a queste voci. Infine, il Consiglio ha pretéso - e il problema è ancora aperto - di essere il solo a decidere delle dimensioni del Fondo regionale. Io non opererei una sottile distinzione tra Consiglio europeo e Consiglio dei ministri delle finanze : . si tratta comunque del Consiglio della Comunità. Se il Consiglio europeo impedisce al Consiglio finanziario di agire perché esso ha già deciso, ciò significa che d'ora in poi sarà bene effettuare la concertazione con il Consiglio europeo, con il Consiglio dei Capi di governo, poiché sono i capi di governo a decidere come si debbono iscrivere certe voci nel bilancio. Sembra quindi che il Consiglio non intenda modificare tale cifra, anche se .non avrebbe nessun diritto di farlo. Poco fa, in .s ede di concertazione, il Presidente in carica del Consiglio ci ha detto di avere le mani legate : poiché il Consiglio dei 176
98 Spinelli
UE
Credo che con il nostro voto dovremo opporci ad una simile eventua.lità. Le Président. - La parole est à M. Dalyell, pour une motion de procédure. Mr Dalyell. - Mr President, we h ave jùst listened to a speech which anybody who listened to it will have found to be of great interest-from Mr Spinelli, who, after ali we ali know is a former Commissioner. I am not making this point against Mr Eyskeris personally, because I know quite well where he was. He was at one of these conclaves. Really, Mr President, is it right, is it sensible, as Lord Bessborough said, to have these conclaves going oh, where, incidentally, there are apparently first- and secondclass Me.mbers of the European Assenibly, when in fact the President-in-Office of the Council is not here to listen to the plenary debate? Could t he Bureau discuss this matter, because it really is not a sensiblè way of proceeding and brings the Parliamen,t into disrepute? The President-inOffice of the Council's business was to be here to listen to Mr Spinelli and not to be behind closed doors listening to one or two colleagues haggling aw ay in the Tangiers market.
HA
Infine, il Consiglio pretende di disporre del nostro margine di manovra, cioè di decidere quale è la somma da impegnare globalmente per la Comunità, mentre è detto chiaramente che si tratta di una decisione da prendere in comune. E non osino accusarci di star scatenando l'inflazione; di star perdendo il senso della misura ! Il Consiglio non ha battuto ciglio quando ha aggiunto mezzo miliardo al bilancio dell'agricoltura per un aumento dei prezzi a livello mondiale, ed ora per alcune decine - o al massimo un centinaio di milioni- teme un aumento delJ' jnflazione !
AH
Oltre a dò; il Consiglio pretenderebbe anche di decidere per gli anni successivi. Pochi minuti fa ho dovuto ricordargli che l'unico organo della Comunità che può proporre dei progetti di spesa è la Commissione: Consiglio e Parlamento discutono poi sulla base delle proposte della Commissione.
destamente, farla progredire e· farla crescere di importanza e di autorità, nonostante le grosse pressioni effettuate in senso contrario. Se ora noi, in questo momento cruciale, cediamo e accettiamo che il Consiglio dei Capi di governo abbia l'ultima parola in tutti i nostri dibattiti, noi ammetteremo implicitamente che tutto il progresso di cui ci vantiamo era solo apparente e che, lungi dall'essere il motore della ripresa della costruzione comunitaria, anche il Parlamento subisce un processo di progressivo indebolimento.
EU
Capi di Stato e di governo ha deciso quella somma, tutto quel che si può fare è aggiungere un milione simbolico agli stanziamenti di im:pegno.
EU
AH
UE
Noi?- siamo in pr~senza di un problema di politica economica generale. C'è solo la vo~ontà tenace del Consiglio di limitare le . possibilità di sviluppo ·e di azione della Comunità, anche in un momento in cui bisogna riconoscere che questa Comunità è necessar ia. C'è solo il desiderio di corrodere i diritti del P arlamento poiché, se anche in alcuni momenti difficili è stato necessario riconoscere alcuni poteri alla Commissione ed al Parlamento, alla prima occasione bisogna riprenderseli e rimetterli nelle mani degli Stati, dei governi e delle amministrazioni nazionali.
~lio .
HA
Come deve reagire il Parlamento di fronte ad una situazione di questo genere? Secondo me, deve opporsi al tentativo di limitare le funzioni della Comunità ed al tentativo di far sì che il Parlamento si rimetta alle decisioni del ConsiLa difesa dei diritti del Parlamento e la difesa dei diritti della Comunità coincidono in questo momento. Noi dobbiamo discutere con il Consiglio dopo esserci opposti in via preliminare a questo modo di fare. Se la discussione si prolungherà oltre il mese di dicembre non preoccupiamocene troppo : avremo messo in chiaro che cosa vuoi dire elaborare il bilancio della Comunità. Nel prendere oggi le nostre decisioni, dobbiamo renderei conto che ci accingiamo a consegnare questa Istituzione ai prossimi deputati eletti direttamente dal popolo europeo ; finora noi abbiamo saputo, sia pure lentamente, sia pure mo177
Le Président. - Monsieur Dalyell, le problème a déjà été soulevé tout à l'heure, alors que vous n'étiez pas là, par Lord Bessborough. J'ai donné la réponse. Il est clair que le Conseil est attentif à ce qui se dit dans ce Parlement, et je ne crois pas que vous puissiez parler de marchandages, de · « m~rchands de tapis » , lorsque le Conseil est, à notre demande d'ailleurs, ·en concertation avec nous pour essayer d'arriver, sur des points aussi importants, à un accord, et doit le faire dans un délai qui nous oblige malheureusement à des chevauchements regrettables. Je ne pense pas qu'il y ait de la part du Conseil une quelconque méconnaissance de l'importance du débat en cours, mais, de toute manière, votre remarque sera, comme vous le souhaitez, transmise au Bureau. La parole est à l.VI. Bangemann, au nom du groupe libéral et démocratique. 178
EU
HA UE
AH EU
HA
UE
AH
GEORGE URBAN ------"""'""1
"liave They Rea.lly Changed?"
A Conversation with Altiero Spinelli L-------...;.. Euro-Communism.,
again ______.....
l. Can Communists Become Social Democrats? EORGE URBAN:
In either case, there were questions to be asked, both in respect of your attitude to the Communist Party and of the Party's attitude to the policies you represent. What made you decide to run on the Communist ticket?
One of the surprises of the last
UE
G Italian elections was your candidacy for the Chamber of Deputies on the Communist platform. Your decision to run for election in support of Communist policies was received with a mixture of horror and disbeliej; not least because you were one of Italy's two Commissioners on the Brussels Commission and a leading European Federalist. Those not familiar with the intricacies of Italian Communist politics had reason to be puzzled. Has the PC/ sufficiently changed its attitude to Europe for Altiero Spinelli to embrace it, or has Altiero Spinelli changed his politics because the Italian Communists appeared to be set for victory?
EU
AH
SPINELLI: My mandate a t the European Commission was about to expire when the elections were announced (it expired at the end of 1976); and, as I was dose to 70, I decided to return to ltaly and retire from public Iife. In the meantime, I was keeping a dose. watch on the ltalian situation, and expressed my views in a number of artides and .interviews. The brunt of these was that ltaly was drifting away from the European Community and that only a coalition of all political forces could stop the drift. I saw that the Communist Party had gone through,a certain evolution in its internai policies, and I was persuaded that the Party's offer of a "historical compromise" was both right and feasible. lt was right not only from the European point of view, but it was also an essential step toward creating a consensus without which Italy could not overcome its economie crisis or restore the authority of law and orderly government. Without the Communists, I argued, no ltalian goyernment could be strong enough to make democracy work. I also observed that the Communist attitude to Europe as displayed in ~e Cgnncil of Europe showed a certain progress towards accepting the idea of European unification. When the elections were announced, the Communist Party-but also the Christian Democrats-felt that they ought to broaden the bases of their respective parties by obtaining the support of certain independent politicians who understood and were willing to support their programme, without, however, either becoming Party members or identifying themselves in every case with the line of the Party. The Christian Democrats "co-opted" Umberto Agnelli,
HA
EU
AH
UE
HA
EUROPEANS were appa/led. ALTIERO SPINELLI, one of the founding fathers of Common Market unity and jòr many years Italy's High Commissioner in Brussels, was running as an "independent Communist" candidate. He was elected to the Chamber of Deputies in Rome, and became a leading spokesman for "Euro-Communism." Had he forgotten ali the lessons he had learned over a long life-time as an ex-Communist and anti-Stalinist? How deep, or thoughtful, or sincere was the Great Defection? In this long conversation with Signor Spinelli GEORGE URBAN continues the exploration of the problems of "Euro-Communism" which he began in the May 1977 ENCOUNTER with his remarkable and widely-discussed 'interview with Lombardo Radice, a Centra! Committee member of the Italian Communist Party and (with Berlinguer and Amendola) one of the theoreticians of "Communism with an Italian Face." ENzo BETTIZA, who also contributed a "dissenting opinion" to the May ENCOUNTER ("Censorship on the March"), confronting Lombardo Radice's pluralist professions with the facts o! old-style monolithic contro! on the current Italian scene, a/so offers "another view" in this issue ( see: pp. 20-22). Bettiza is a liberai Senator [rom Milan, and edits together with Indro Montane/li the "Giornale Nuovo", the leading daily newspaper which opposes the prospect of a Euro-Communist Italy.
7
Cf)_(
George U rban
UE
SPINELLI: My answer to this is as follows. The Italian Corrup.unist Party has been part and parcel of our political life for more than half-acentury. 1t is an organic element of our politica) tbinking and politica} culture. Por good or for ili (and I will not prejudge tbe issue) it is physiologically and psycbologically a Iarge part of Italian reality. 1t may well be that it will be the deatb of us; but if so, it will destroy us in exactly tbe same sense as any otber political force migbt-througb ineptitude, poor leadership, corruption, and so forth-but not because it is a Trojan borse tbat will disgorge Soviet centurions once it is within the walls of Rome. Now, this Party was formed under tbe impact of the Bolsbevik revolution. Its avowed objective was to seize power an d turn Italy into a dictatorship of the proletariat. Tbe Communist Party was to lead the revolution and bead the dictatorsbip. This was Lenin's prescription and practice in Russia in 1917, and the Italian Communist Party was founded on this model. Moreover, tbe Italian Party, as a member of the Comintern, took its orders from Moscow, and behaved in its unquestioning obedience to Stalin,as tbe Jesuits obey tbe orders of their Generals-"perinde ac cadaver (witb cadaver-like obedience)." Togliatti was an important leader of the Comintern, so that the Party's obedience bad an extra guarantee in tbe person of one of Stalin's cardinals. This was tbe ideologica! and organisational basis on which tbe Italian Party began to function. But if you look at tbe reeord of tbe Italian Communist Party you will find tbat at no time did the Party actually pursue anti-democratic, anti-liberal policies. Mind you, this was not for any Iack of trying. Our Communists owe tbeir good record to tbe politica! conditions into wbicb tbey bappened to be born: from tbe very beginning tbey were forced into opposition to · Pascism and bad eventually to go underground.
AH
UE
HA
SPINELLI: That the Party was committed to democracy; that the idea of an "historical compromise" was seriously meant and would be respected; that European unification was to be supported and the country's present position in the East-West equilibrium maintained. On ali these points we reached agreement. The result'is that I am indeed outside the Communist parliamentary group; but by virtue of my support of the Communist platform I can influenoe the Party's policies in those areas which matter to me most-its policies on Europe. I do not think I am boasting when I say that the PJlrty has, in fact, adopted the line which I had sought and supported for many years, especially the need to transcend economie unification and move towards a European politica! union. I put it to the Party leaders that politica! union could only be achieved if ali political forces in Europe willingly agreed to work for it. Por the European Left, however, politica} union was a divisive issue in most countries. If this could be overcome, the Left might take the lead in guiding Europe to political union and shape that union according to its own lights. I, therefore, urged the Party leaders that the Party should get out of the Communist ghetto and establish workable relations with the European Social Democrats so that political unification would bear the imprint of broadly socialist policies.
:
-Theydo.
AH
- What were these points of generai agreement?
questioning was: could the Communists be trusted? Would they keep fa:ith, seeing that the historical record showed them to be saying one thing before they were in office and quite another when they bave attained office? I sbould imagine your own thoughts run along similar Iines.
EU
offering him a safe seat in Parliament; an d on the Left I was one of severa! persons to whom the Communists made a similar offer. I accepted this on the understanding that I would not belong to the Communist group in }>arliament, that I would vote independently, and speak with complete freedom on any issue l chose. There was a certain risk in ali this for the Communists. But they felt confident that as we saw eye-to-eye with one another on most points of generai ' policy, the risk was worth taking.
EU
- It was on this understanding that you ran far election and were in fact elected.
HA
SPINELLI: Yes, and our understanding on these points has so far not been disturbed. But, of course, there is another point bere. News of my decision to contest the elections from a Communist platform caused a minor sensation at the time. Many people were unwilling to believe it; others were profoundly scandalised, including some of my colleagues in the European Commission. I was subjected to a number of interviews in the press, on radio an d television; . and, as one might expect, the recurrent theme of
-Shouldn't we, at the same time, remember the Party's common roots with Fascism, both having sprung !rom
"It may well be the death of us . . . but not because it is a Trojan horse that will disgorge Soviet centurions once within the walls of Rome."
A Conversati~n with Altiero Spinelli
9
the Socialist Party of which Mussolini was one of the leaders?
was an act of great political wisdom. The Communists could have prevented the Concordat fr?m being retained in the Constitution, because SPINELLI: This is certainly true. But the only w1thout them the Constitution would not have historically significant connection between received the requisite majority. But this would Fascism and Socialism is that Fascism was a bave meant war l!>etween the incipient Republic degenerate form of Socialism; and so in fact and Italian Catholic opinion. The Communists was Hitler's National Socialism. rightly felt that the peace of the state was more -Of which we have telling proof in the presence, in important than a controversia! decision on the the late 1920s, of left-wing revolutionary groups in or merits and demerits of the Concordat. In time, on thefringes ofthe Nazi Party, such as Otto Strasser's they must have thought, they might change it; Union of Revolutionary National Socialists and the but their fìrst priority was not to prejudice but to National Bolsheviks. In the 1920s it was not always ' build up what was inevitably a bourgeoisclear whether Nationalism or Socialism predominated - democratic republic.
AH
UE
SPINELLI: Yes-what one has to remember is that in Italy, unlike Poland for example, the Church bas been a force against national unity. The unification of Italy was achieved in the teeth of the Pope's opposition. Rome had to be occupied before Italy could be united. At the same time, the Italian people's religious loyalties to Catholicism were, and are, strong, and the Church, on its part, has always known how to live in relative barmony with different régimes. It recognised Fascism, but exacted as a quid pro quo the Concordat .from Mussolini. When the Republican Constitution was drawn up, the Church's attitude to the new state was unchanged: "We'll respect your institutions if you honour tbe Concordat." And the Communists were prudent enough to see that it was imperative under the given conditions to underwrite the Concordat-it was proof that they were not bent on disruption and revolution. Had they been so minded, they would bave sabotaged the Constituent Assembly, wrecked the Constitution, and invested their energies in creating the maximum amount of tension and disorder.
HA
j
EU
AH
UE
HA
SPINELLI: The point that matters for the purposes of my argument is that the ltalian Communists were forced into iJlegality and fought Fascism with more determination than any other party; and when the politica} parties were dissolved by Mussolini, the Communist Party became the cen~re of the entire Italian resistance. Eighty per cent of ali politica} prisoners were Communists-not unnaturally, I might add, because they were the ones who took most of the risks. In their rhetoric the Communists stuck to the line that their struggle was not only against Fascism but against "the rule of the bourgeoisie" of which, they claimed, Fascism was but one of the symptoms. But the fact was that they were in alliance witb several other parties and individuals who were also opposed to the Fascist dictatorship but were determined not to be dragged into another dictatorship after the fall of Fascism. This inhibited the Communist Party's radicalism: the dictatorship of the proletariat never got off to a start. One of the first things Togliatti said after his return from Moscow-and it was a great surprise to all-was that the Italian Communists must work within the context of parliamentary democracy and cooperate with otber politica! forces. We might as well he said ' ' start with Badoglio; and they di d! After the fìrst post-War elections in whicb the ~ommunis~s carne third, tbe Party took full part m bammenng out what was after all a bourgeois Constitution. lndeed the veteran Communist Umberto Terracini was at one stage President of the Constituent Assembly. Not only that but the Communists also voted for Article 7 ~f the Constitution, retaining Mussolini's Concordat with the Vaticap. Por this they were bitterly attacked by the Socialist Party and other parties on the democratic Left. But I would say with the benefit of hindsight that the Communist vote
-Mussolini, with his strongly anti-clerical background, had reached his decision to make his peace with the Vatican on similarly ''pragmatic" grounds. And he, like the Communists in 1946, had been attackedfor it by his own "revolutionary" Left.
EU
in Hitler's thinking. Goebbels, who served his Nazi apprenticeship in Otto Strasser's Revolutionary National Socialist faction, demanded in 1925 that "the petty-bourgeois Adolf Hitler" be removed /rom the Party!
LL THIS MA Y BE
clear to us thirty years after the
A event, but at the time it was far from being obvious. 1945-48 were the years of tbe Stalinist takeover of the whole of East/Central Europe. Everywhere the arrivai o/ "the dictatorship of the proletariat" was preceded by honeyed words about the Communist Party's .democratic parliamentary intentions. "The great national task facing our country cannot be solved by either the Communist Party or by any other party alone. The Communist Party holds that it does not bave a monopoly, and it does not need a monopoly, to work among the masses for the reconstruction of the new nation. The Communist PartY does no t approve of the idea of a one-party system. Let the other parties operate and organise as well."