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JUIN 2012 FRANCE N° 109 4,95 €
AD | MILAN
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Le salon du Meuble vu par Christian Simenc journaliste
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1. L Pour l’éditeur néerlandais THOMAS EYCK, la graphiste batave Irma Boom exhibe une superbe collection de papiers peints, aux lés striés de couleurs étonnantes. Ces dernières sont, en fait, l’exact reflet des nuances de sites naturels répertoriés par l’Unesco au Patrimoine mondial de l’Humanité, tels la grande barrière de corail australienne ou le sommet helvète Jungfrau.
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Milano, c’est terrazzo… ou granito. Ce matériau traditionnel fabriqué à base de ciment et de granulats – marbre, quartz, granit… – revient sur le devant de la scène. Joschua Brunn, étudiant à l’Écal, imagine la lampe Petit Central (en photo), tandis que Stéphane Halmaï-Voisard et Philippe-Albert Lefebvre dessinent, eux, la collection Terrazzo Project : tabouret, table, étagère et lampe.
Quatre designers se mettent à table. De g. à dr., avec Crossing, Patricia Urquiola, pour GLAS ITALIA, strie le cristal transparent de bandes polychromes. Pour B&B ITALIA, Barber & Osgerby conçoivent Tobi-Ishi à partir d’un mélange de résine, de bois et de ciment. Enfin, pour PORRO, Michele Cazzaniga fait passer le plateau de Taac de 190 à 300 cm.
À l’occasion du Salon, la ville montre ses plus beaux palais. Ainsi en est-il du Palazzo Clerici, à deux pas de la Scala. Construit au début du XVIIIe siècle, il a accueilli l’exposition Open Design Archipelago et ses expérimentations futuristes. Choc des mondes : dans la salle de bal, le designer Dirk Vander Kooij a disposé des pièces en plastique recyclé conçues in situ par un robot.
Une fois encore, Konstantin Grcic sort du lot avec un siège qui fera parler de lui. Pour MATTIAZZI, le designer allemand a imaginé la chaise Medici. « J’ai aimé l’idée de travailler avec des planches », dit Grcic. Lui qui fut jadis formé en tant qu’ébéniste navigue, cette fois, en un juste milieu entre méthodes de fabrication traditionnelles et nouvelles technologies de production numérique.
P : Y L (2) ; J B (1) ; D.R. (6).
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30 Il Giornale del Design Graphic design italiano: una mappatura
La rivista «Artlab» (Trimestrale di teoria e pratica della visione e del progetto) ha lanciato un nuovo contest per proseguire la mappatura del graphic design italiano. Dal primo, dedicato al graphic design per la moda («I modi della moda»), sono state selezionate le opere di Luca Ballarini di Studio Bellissimo, Wladimiro Bendandi di D+, Armando Carastro dell’omonimo studio di design, Andrea Carnoli di Latveria Design, Alberto Grimaldi e Chiara Grandesso di Studio YORI e Claudio Iezzi di Gkollektiv. La nuova «chiamata» è rivolta a lavori, realizzati e pubblicati, nel settore della comunicazione e del design per il mobile, gli accessori e i complementi, nella dimensione pubblica e privata (tema al centro del prossimo numero, in uscita a giugno). Scadenza: 25 maggio (www.news.artlab.it).
La torcia delle Olimpiadi 2012 è già premiata Nell’anno delle Olimpiadi londinesi, la scelta del vincitore del Brit Insurance Designs of the Year Award 2012, celebre premio internazionale che si svolge annualmente al Design Museum di Londra, sembra piuttosto scontata. Si tratta della torcia olimpica opera dello studio britannico Barber Osgerby (Edward Barber e Jay Osgerby). Oggettosimbolo per eccellenza, la torcia ha convinto dal punto di vista dell’estetica, della forma e della tecnologia: realizzata in una lega d’alluminio sviluppata dall’industria aerospaziale e automobilistica, presenta una superficie segnata da 8.000 fori (il numero di tedofori) creati con una tecnologia di taglio al laser chiamata «Fire on the Fly». I prodotti premiati delle altre categorie (architettura, digitale, moda, arredo, grafica, trasporto) sono in mostra al museo fino al 4 luglio.
Mobilità elettrica a due ruote
Progettare una bicicletta sostenibile che sfrutti le potenzialità del fotovoltaico e dell’energia elettrica. Questo è il tema del concorso promosso da Solsonica e Poli.design che invita a ideare un nuovo concetto di bicicletta assistita elettricamente con tanto di pensilina fotovoltaica per il suo ricovero e ricarica. Scadenza: 29 giugno (www.ecobikedesign.com).
Summer School
Camere con vista mare
Dall’1 all’8 luglio si svolge, presso il museo-albergo Atelier sul mare a Tusa (Messina), un workshop internazionale di design organizzato dalla Fondazione Fiumara d’Arte, in collaborazione con Aiac e Press/Tfactory. Il tema è «Istanze» e prevede la progettazione di una camera dell’Atelier sul mare (contesto nel quale, da oltre trent’anni la Fondazione Fiumara d’Arte sperimenta collaborazioni con artisti di fama internazionale per la realizzazione di ambienti unici). La finalità del workshop è strutturare un laboratorio permanente in cui si sperimenta, anche attraverso la mappatura e la stretta collaborazione con le ditte artigiane del territorio, un’ibridazione tra il processo artistico e quello della produzione di un oggetto di uso quotidiano. I partecipanti saranno suddivisi in 7/8 gruppi di lavoro guidati da tutor internazionali: Giovanni Levanti e Mario Trimarchi (Italia), Aldo Bakker e Chris Kabel (Droog, Olanda), Michael Obrist (feld72, Austria), Vered Zaykovsky (Israele) e Wyssem Nochi (Libano). si progetterà una stanza d’albergo (prototipo in scala 1:10), realizzando un manufatto a essa destinato. Costo: 400 euro. Lingua: italiano/inglese (www.librino.org - www.ateliersulmare.it). Iscrizioni entro il 6 giugno.
PARIGI
Inaugurazione tiepida per la Cité de la Mode et du Design
Il progetto per il recupero dei Docks lungo la Senna stenta a decollare PARIGI. Situata lungo la Senna, la figura verde del «serpente marino» degli architetti Jakob + Mac Farlane, con i suoi 15.000 mq di magazzini ristrutturati, attendeva dal 2008 l’apertura della Cité de la Mode et du Design (cfr. «Il Giornale dell’Architettura» n. 68, pag. 27). L’Institut français de la mode, scuola di fama internazionale, è stato l’unico ente a investire, dal 2008, in 2.300 mq, consentendo, di fatto, alla Cité di venire alla luce. Il connubio tra moda e design qui proposto stenta quindi a dare i suoi frutti e l’edificio, dall’aspetto rozzo che ricorda un centro commerciale degli anni settanta, cade già in declino. I lavori di ristrutturazione del musée Galliera, spostato temporaneamente in questa sede con due esposizioni su Cristóbal Balenciaga e Comme des Garçons (messe in scena da Rei Kawakubo), hanno contribuito a velocizzare l’inaugurazione, avvenuta il 13 aprile sotto l’egida del sindaco Bertrand Delanoë e di altre personalità. Nel programma figurano inoltre sei concept store, tre di moda e tre di design, vari spazi espositivi, una sala da tè, ristoranti e i locali annessi del night club Le Baron e del Social Club. Tuttavia, le terrazze, con la loro vista eccezionale sulla Senna, rimangono tristemente deserte, come le città di mare in inverno. Il caffè Praliné è sempre chiuso. La casa-atelier di Stéphane Ashpool, condensato di moda contemporanea, è poco visibile. Chiusa per lavori, la terrazza superiore dedicata alle «notti parigine» apre a giugno insieme al club ristorante Wanderlust e al Moonroof, progettato da Kristian Gavoille e Valérie Garcia. Silvera prova ad attirare il pubblico in 230 mq dedicati all’abbigliamento outdoor. Bleu de Paname, che presenta in chiave rivisitata l’uniforme da lavoro e i
savoir-faire alla francese, inaugura senza troppo clamore il proprio pop up store, dove rimarrà per sei mesi per poi lasciare spazio agli altri marchi che si avvicenderanno. Con maggior entusiasmo viene presentata la selezione di design inedito di «Magasin M3» che annuncia quattro esposizioni-vendita annuali dedica-
Il bilancio dei Saloni 2012 secondo la stampa internazionale SEGUE DA PAG.
29 cessione, è all’improvviso abbordabile. Oltre a «The Future in the Making» a Palazzo Clerici, i minimalisti giapponesi di Nendo hanno esibito i loro mobili (tutti sottili linee nere) sullo sfondo di Palazzo Visconti. La Galleria Nilufar ha invece esposto a Palazzo Garzanti gli arredi «Multithread» di Kram/Weisshaar, progettati per rivelare gli elementi portanti. In una recensione del Salone del mobile di Milano è consuetudine riunire i prodotti migliori dell’anno e, oserei dire, le «nuove tendenze scottanti». Questo, però, non è stato un anno particolarmente significativo per i prodotti innovativi, poiché molte ditte hanno preferito andare sul sicuro o rispolverare vecchi classici. Perciò accettiamo il fatto che c’è una storia più avvincente da raccontare. La crescente ondata del design partecipativo, delle rapide tecniche di produzione e hacking (rimaneggiamento) comincia a sfidare l’ortodossia del design milanese, facendoci dimenticare i prodotti e inducendoci a pensare ai processi, perché le fiere del mobile del futuro non troppo lontano serviranno a esporre nuovi servizi e tecnologie, non soltanto oggetti. Justin McGuirk, From handicraft to digicraft: Milan’s furniture fair looks to the future, «The Guardian», 23 aprile
In bilico tra la ragione e il sogno
Milano, la fiera del design, che inizia sempre con un ricevimento mondano, ha aperto flirtando con il grottesco in occasione della serata dedicata a Kartell. All’arrivo di Philippe Starck e di Lenny Kravitz - sì, ha rivestito la poltroncina Starck «Mademoiselle» di pelliccia!!! - innumerevoli iPad e iPhone, ormai moderne protesi per gli occhi, si sono levati per fotografare le due star inghiottite dalla folla. Al Salone del mobile la tecnologia era ovunque, con un «blingbling» continuo, una miriade di cavi elettrici, e l’iPad che figurava come «guest star», come nell’ultima lampada del marchio Flos, «D’E-light», disegnata dallo stesso Starck. Ma era anche il primo salone senza Berlusconi e sotto il regime di austerità di Mario Monti. In questo contesto di crisi, la manifestazione si è rivolta alla ricerca di nuovi modelli economici di produzione.
te ai temi del design, il tutto sotto la direzione artistica di Chantal Hamaide, direttrice di «Intramuros», e dell’architetto e scenografo Philippe Boisselier. In linea con questo spirito di divulgazione e sostegno alla commercializzazione avviato da Paul Silvera e Laurent Denize d’Estrée, «Magasin M1» presenterà le colle-
zioni di giovani editori francesi e internazionali. Rallentata da quattro anni di disavventure programmatiche e architettoniche, dagli affitti proibitivi e da tre cambi di operatore, la Cité ha avuto difficoltà ad attirare progetti permanenti. Forse la ristrutturazione della stazione d’Austerlitz con la giunzione, presto operativa, tra il quartiere di Seine Rive Gauche e il quartiere latino, potrebbe rinforzare l’attrattiva di un progetto lanciato troppo presto, nel 2006 (quando si decise di riabilitare i magazzini generali eretti nel 1907 da Georges Morin Goustiaux per il Porto autonomo di Parigi). Vincitrice di un bando architettonico, finanziario e programmatico, la Caisse des Dépôts dispone di un contratto di locazione trentennale per l’organizzazione della Cité, con l’appoggio di Lyne Cohen Solal, vicesindaco e incaricata per il settore del commercio e dell’artigianato. Divenuta presto impaziente, nel 2011, quest’ultima ha affidato il piano di rinnovamento a Clipperton Développement e a Cyril Aiouzerate, co-ideatore creativo dell’hotel Mama Shelter, cosa che fa ben sperare. Tuttavia, al lato pratico, se si escludono alcune «risonanze», non è previsto nessun luogo di formazione al design e non si preannuncia nemmeno alcuna collaborazione con il Musée des Arts décoratifs o con la Cité du design di SaintEtienne. Quanto alla nascita di un Centro nazionale del design, recentemente annunciata da Eric Besson, ministro dell’Industria, non si conosce quale sarà il suo destino dopo le elezioni. Definita un «inno a Parigi», la Cité saprà davvero diventare un angolo di paradiso per i creatori francesi e internazionali oltre a un popolare polo di animazione culturale per i parigini? ! Christine Desmoulins
Cuscini. Tutte le grandi case produttrici di arredamento contemporaneo hanno dovuto contenere la loro ricerca sfrenata di novità. Al polo fieristico di Rho-Pero, le marche si sono concenClaudio Luti, Philippe Starck e Lenny trate sui loro punti di forKravitz (al centro), ospite d’onore del za. Vitra ha presentato FuoriSalone che ha disegnato per Kartell una riedizione delle icouna collezione di poltroncine ne di Jean Prouvé, Kartell ha esaminato la storia delle sue celebri sedie, Flos ha riacceso le sue lampade più famose. Mattiazzi invece si è fatto notare con l’impeccabile poltrona in legno «Medici», del tedesco Konstantin Grcic [...]. Le La collezione «Ikea PS » è stata presentata dall’azienda svedese novità erano rare e poltrone e divani cambiavano semplicemen- nel circuito del FuoriSalone, in zona Ventura/Lambrate te colore o si equipaggiavano con eserciti di cuscini. I brasiliani Campana, ad esempio, hanno rinvigorito la poltrona «Cipria» mens Weisshaar e Reed Kram, questa sedia sarà testata da di Edra con della pelliccia, rendendola più sofisticata. 4.000 persone le cui morfologie verranno registrate al fine di In città, invece, nel FuoriSalone, dove si passa da palazzi a aree arrivare a una seduta perfetta. industriali dismesse, Kvadrat, la ditta danese di tessuti, ha riuni- Ma in questo turbinio barocco, una questione, in particolare, to vari giovani designer internazionali che hanno progettato un’ar- emergeva ogni volta: quella del design autoprodotto. Questa moniosa serie di morbidi arredi tra cui spiccava la tenda yurta tentazione del do it yourself, il fai da te, è già stata sperimenta«Welcome», per Mermelada Estudio di Barcellona. Ikea, l’am- ta nel 1974 dall’italiano Enzo Mari con «Autoprogettazione». biziosa multinazionale svedese, ha presentato la sua collezione Mari dava ai clienti dei progetti di mobili che chiunque avreb«PS 2012» (Post Scriptum) nel quartiere di Lambrate: in testa di be potuto realizzare usando tavole di legno standard. Alla Triengondola, la sedia in rete metallica colorata di Wiebke Braasch, nale i designer belgi hanno offerto un’ottima sintesi del nuovo prezzo 149 euro. Sawaya & Moroni hanno invece presentato la contesto in cui quest’arte di sapersi arrangiare ritorna di moda: sedia «Meteo-Out» del 2011, semplice come un filo e progetta- la crisi economica, la difesa dell’ambiente, internet e l’open ta da William Sawaya, il quale ha anche firmato un modello nuo- source, la stampa digitale in 3D e la difesa di un nuovo artigiavo, la «Feifei», in plastica e dalla linea più scultorea. nato in contrasto alla produzione industriale. Il tutto accompaDo it yourself. Lungo le strade, ci si poteva imbattere nella leg- gnato da un desiderio di maggiore contatto umano come quelgerissima scarpa «Flyknit» di Nike, nella lattina di salsa di po- lo che si’instaura in queste piccole comunità di creatori [...]. modoro Gran Ragu reinterpretata dal designer Stefano Gio- Anne-Marie Fèvre, Innovation. Le 51e Salon du meuble a oscillé envannoni, o nella casa automobilistica Audi che ha partecipato tre raison pour les grandes marques et rêves d’autoproduction pour alla messa a punto della «R8 Ultra Chair». Concepita da Cle- de nouveaux petits laboratoires, «Libération», 29 aprile
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Concorsi e Premi
IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 106, GIUGNO 2012
Interieur
Veel jonge ontwerpers lijken het contact met de industrie te zijn verloren. Vooral Nederlandse designers werken in toenemende mate zelfstandig hun ontwerpen, nieuwe materialen en technieken uit, zonder daarbij aansluiting te zoeken met producenten. Misschien logisch, want in Nederland bevindt zich geen industriële sector van formaat zoals in Duitsland of Italië. Daarom richten de meeste beginnende ontwerpers bij voorbaat hun studio in met een werkplaats, zodat ze daar zelf kunnen experimenteren en ontwerpen doorontwikkelen, om uiteindelijk ook de productie in eigen hand te kunnen houden. Om niet te veel risico te nemen, produceren zij meestal in kleine oplagen. Er lijkt sprake te zijn van wederzijds wantrouwen: ontwerpers houden kennis voor zichzelf, uit angst de controle over hun idee en de uitvoering ervan kwijt te raken. Fabrikanten op hun beurt zeggen de taal van de ontwerpers niet meer te begrijpen.
Gereedschapskist In de laatste editie van Items vraagt Jurgen Bey zich af waarom het enorme potentieel van de industrie
Over de potentie van het
ten doel jong Nederlands ontwerptalent in contact te brengen met lokale industrie. Als reden noemen oprichters Victor le Noble en Frederik Roijé dat de taak van een ontwerper feitelijk niet is volbracht als het ontwerp niet serieel kan worden geprodu-
een producent in zee te gaan kun je als ontwerper een extra slag maken. Een fabrikant kan je ontwerp verbeteren, bijvoorbeeld ook op het gebied van
Craft industry De collectie van New Duivendrecht bevat producten die voor de gewone consument bereikbaar en toegankelijk zijn. Daartoe zijn bestaande en nieuwe ontwerpen van designers samen met fabrikanten, Roijé en Le Noble doorontwikkeld. Dat betekent niet dat handwerk is afgezworen, maar dat er tussen industriële productie en handwerk een evenwicht is gevonden. Zo zijn de touwen van het vloerkleed Clew Rug van Sjoerd Jonkers nu indus-
Mattiazzi ontkracht de moderne mythe dat massaproductie niets met ambacht te maken zou hebben trieel geslagen van geüpcycled katoen, en met de
ontwerper veel te weinig nagedacht. Tijdens de afgelopen editie van de Salone del Mobile in Milaan zijn enkele initiatieven ontplooid die hier verandering in willen brengen. Zo stelt het nieuwe Nederlandse merk New Duivendrecht zich
liet Jonkers geheel met de hand knopen in Marokko. In de rugleuning van de stalen Hensen Chair van Kranen/Gille is het aantal laspunten teruggebracht, zonder de sculpturale vorm aan te tasten. Daardoor
is de stoel nu voor een vriendelijker prijs uit te brengen. Jos Kranen noemt het samenwerken met de industrie een kans om producten te maken die
werkingsbedrijf uit de regio Udine maakte meubels voor andere merken. Toen de twee zoons onlangs tot de directie toetraden, besloten zij een eigen collectie op te zetten om het bedrijf een gezicht
stoel met honderden soortgenoten op een terrasje praktisch gezien goed om zaken als afwerking en distributie uit handen te geven, zodat hij verder kan werken aan nieuwe ontwerpen.
Industrie voeden Een ontwerper die meubelfabrikanten graag uitdaagt een stap verder te gaan is Konstantin Grcic. Vorig jaar startte hij een samenwerking met Vitra en bedacht voor hen de Waver Chair, een buitenmeubel met de esthetiek van een campingvouwstoel. Dit jaar deed Grcic hetzelfde met het Italiaanse
van de medewerkers meer zouden kunnen worden uitgedaagd dan tot dan toe gebeurde. Mattiazzi ging samenwerkingen aan met de jonge Duitse ontwerper Nitzan Cohen, met Sam Hecht en met de broers Bouroullec. Zij zijn gevraagd ideeën te bedenken waarmee het bedrijf kan bewijzen hoe ver het kan gaan. Met machines als de achtassige -snijder en andere computergestuurde houtbewerkers, plus het denkwerk en de handen van het ervaren personeel, kan Mattiazzi gecompliceerde productieprocessen aan. Resultaat zijn houten meubelen die eruitzien alsof ze uit een
spuitgietmachine komen. Gric brengt een geheel nieuwe esthetiek in de collectie van Mattiazzi: zijn stoel Medici is hard, stoer en futuristisch. De planken waaruit de stoel is opgebouwd, met de nerf nog zichtbaar, zijn zo in elkaar gestoken en op bepaalde punten voorzien van uitsparingen, dat een intrigerend lijnenspel is ontstaan. De structuur verandert zo in vorm.
Craft industry nieuwste digitale productietechnologieën en zegt dat zijn ontwerp op de fabrieksvloer is geboren:
familiebedrijven uit Italië als Porro, Emmemobili en Casamania zijn te zien als industriële ambachtslieden. Ook zij zijn in voortdurende dialoog met hun materiaal en proberen dit met divers gereedschap naar hun hand te zetten. Aan hun collecties is te zien dat zij vernieuwing in zich dragen. De combinatie van industriële en ambachte-
De broers Van Esch van het Nederlandse meubelmerk Functionals wisten de eigenzinnige ontwerper Christoph Seyfert aan zich te binden, door enkele van zijn ontwerpen door te ontwikkelen. Een voorbeeld is de Wendela, waarvan de zitkuip is gebaseerd op een oude matrijs die Seyfert
genoemd. De term verbindt twee voorheen gescheiden werelden en dus gloort er hoop op een vruchtbare samenwerking tussen ontwerpers en de industrie. Aan ontwerpers de taak de gereedschapskist zo goed mogelijk te gebruiken.
vond in een verlaten Duitse fabriek. De kuip van zeventien laagjes beukenhout wordt in die mal geperst en bevestigd op een nieuw ontworpen aluminium frame. De zichtbare verbinding tussen de zitting en het frame is een verwijzing naar een traditionele houtverbinding. Bijzonder zijn ook de extra dikke lasnaden die expres niet zijn weggewerkt. Functionals streeft ernaar ontwerpen te maken met een
ontkracht de moderne mythe dat massaproductie niets met ambacht te maken zou hebben. Dit meubelmerk en talloze andere kleinschalige
sterke identiteit, die door middel van machinale productie Items , , pag.
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en handwerk tot stand komen. www.functionals.eu
meer beelden
DISEÑO
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PESE A LAS ESTRICTAS MEDIDAS DE AUSTERIDAD EN LAS QUE SE MUEVE ITALIA DESDE LA LLEGADA AL GOBIERNO DE MARIO MONTI, LA FERIA INTERNACIONAL DEL MUEBLE DE MILÁN HA CONSEGUIDO PRESENTAR NOVEDADES MÁS QUE INTERESANTES.
Texto Ana Domínguez Siemens (Milán) Cuanto más grandes y mullidos se hacen nuestros sofás, más cuenta nos damos de la necesidad que tenemos de estar en casa, de refugiarnos del mundanal ruido. Los muebles y objetos son muchas veces síntoma de lo que sucede en la sociedad, y las tendencias no son sólo una cuestión formal.Aunque también. En la Feria del Mueble de Milán de este año, 2012, pese a la austeridad impuesta por Mario Monti –con resultado de escasez de novedades y el cambio de color de los ya existentes–, hubo unos cuantos productos que llamaron la atención. Entre ellos, la silla de Medici de Konstantin Grcic, realizada sin un solo tornillo,
un prodigio de esa destreza e ingenio que según Einstein provocan las crisis. Es un buen ejemplo de cómo los diseñadores exploran los procesos artesanales y sopesan su integración en un mercado dominado por la industria, y al que acaban de llegar las impresoras de objetos tridimensionales que están empezando a venderse a precios de portátil, lo que genera un terreno de experimentación que pronto dará que hablar. Mientras tanto, aplaudimos la llegada de nuevas compañías que se arriesgan a presentarse justo ahora con un plantel de nuevos diseñadores, como la francesa La Chance o la italiana Discipline. Bravo. G
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LA SILLA DE MEDICI, DE KONSTANTIN GRCIC, REALIZADA SIN UN SOLO TORNILLO, ATRAJO LA ATENCIÓN DE TODOS LOS VISITANTES DE LA FERIA DE ESTE AÑO
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“HAY QUE INVERTIR EN INNOVACIÓN O NO HABRÁ PRODUCTOS” AFIRMA GUGLIELMI. “LA COPIA ES YA UN MERCADO DE GRUPOS CRIMINALES” GENTLEMAN ,.
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AL MARGEN DE LOS MUCHOS NOVEDOSOS MATERIALES QUE SE VAN INVENTANDO, LOS MÁS NATURALES, COMO LA MADERA, EL COBRE O EL CORCHO, ESTÁN MUY EN AUGE
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>zone DESIGN
Ogni volta si tratta di re-inventare qualcosa che già c’è, a meno che non si accolga la provocazione lanciata dal guru Philippe Starck di un futuro de-materializzato per il design. Ma siamo sicuri che re e regine del settore - a ben vedere poco più numerose dei reali “Reali” nel mondo - siano disposte a farsi da parte? Perché se una sedia è sempre una sedia,
GARMENT - design: Benjamin Hubert, Cappellini, 2012
THE DESIGNER DYNASTY
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>zone DESIGN
PRO - design: Konstantin Grcic, 2012, FLÖTOTTO
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>zone DESIGN
SAYA
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>zone DESIGN
FAUTEUIL DE SALON
Gente della Notte
Philippe Starck
principe Karim Rashid
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>zone DESIGN
LIGHT PHOTON
La “reina” Patricia Urquiola da libero sfogo al proprio talento in Foliage, per Kartell, una famiglia di sedute che sembrano cresciute naturalmente in
Si “mette seduto” anche il talento del Granduca Konstantin Grcic
Luca Nichetto per accogliere e raccogliere: due I designer Lievore Altherr Molina Benjamin Hubert E sempre da Londra l’idea luminosa secondo Tom Dixon, la Etch Web una lampada le cui sfaccettature, 60 sono i pentagoni
Text > Eve Mathieu
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LIBERI IN CUCINA colonne - design: Karim Rashid, ALPES, 2012
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MEDICI Seduta dal design deciso, caratterizzato da linee spigolose e
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